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REAL- NAPOLI, LA TESTA PIU’ CHE I PIEDI

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Napoli Ci siamo. Inizia la settimana che conduce a Real Madrid-Napoli, andata degli ottavi di finale di Champions League.

La gara più attesa della stagione e forse degli ultimi venticinque anni.

Una gara sulla carta proibitiva più che difficile, atteso il grande momento di forma degli spagnoli e il loro palmares.

Ma è realmente così?

Probabilmente si. Probabilmente.

Si perché il Napoli ha tutte le chances di uscire dal Santiago Bernabeu con un buon risultato. E per buon risultato si intende una sconfitta con un gol di scarto o addirittura un pareggio. Vediamo perchè.

Innanzitutto al Real mancano alcuni uomini chiave. Su tutti Bale e quasi certamente Pepe. In dubbio fino all’ultimo saranno Modric e Marcelo.

Certo il Real resta comunque una squadra mostruosa, ma gli azzurri hanno le carte per non sfigurare.

Si consideri l’11 che verosimilmente Sarri manderà in campo.

Ci sono tre elementi con un passato nel calcio che conta: Reina, Albiol e Callejon; due fuoriclasse puri che probabilmente anche al Real avrebbero possibilità di giocare Hamsik e Mertens.

Gli altri, da Hysaj a Koulibaly, da Ghoulam a Diawara, da Zielinski a Insigne, sono tutti elementi che le big d’Europa e d’Italia stanno visionando con attenzione.

Si consideri poi che il Napoli gioca un calcio straordinario, uno dei più belli del mondo, studiato da diverse realtà ,anche “superiori” a quella napoletana.

Attenzione, non vuol dire che il Napoli vincerà a Madrid o passerà il turno. Ma ha i mezzi per giocarsela.

Fondamentale sarà non prendere gol nei primi trenta minuti. Quello che preoccupa di più infatti è il gap, non tecnico, ma mentale tra le due squadre.

Giocare in quello stadio, contro quei campioni, può far tremare le gambe al Napoli, disabituato a queste partite. E un gol preso subito potrebbe voler dire debacle.

Ma il Napoli non sarà solo. Ci sarà il supporto di Aurelio De Laurentiis e quello di Diego Armando Maradona. E soprattutto ci sarà una marea azzurra sugli spalti

Fiducia allora perché il divario tecnico si colma con organizzazione e grinta. Quello mentale col supporto del tifo.

di Mario Civitaquale

 

 

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