Home Cronaca Scampia: spedizione punitiva al campo rom. Identificato e arrestato dai Carabinieri l’autore

Scampia: spedizione punitiva al campo rom. Identificato e arrestato dai Carabinieri l’autore

1548

I Carabinieri della Stazione di Napoli Piscinola-Marianella hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di M. F., un 38enne di Scampia, per i reati di detenzione abusiva di armi da sparo e tentata violenza privata.
Lo scorso 3 ottobre, in tarda serata, alcuni malviventi avevano assaltato il campo nomadi di Via Cupa Perillo a Napoli, seminando il panico all’interno, distruggendo a bastonate auto, furgoni e le vetrate di alcune baracche. Poi avevano sparato un colpo di pistola in aria, dandosi subito dopo alla fuga.
Dopo le prime telefonate al 112, che segnalavano colpi d’arma da fuoco e urla, la Centrale Operativa ha fatto convergere sul posto numerose pattuglie dei Carabinieri di Marianella e del Nucleo Radiomobile di Napoli, che hanno velocemente ricostruito la dinamica del fatto, anche grazie ai rilievi effettuati e all’esame di alcune telecamere installate nelle vicinanze.
La motivazione del gesto è stata presto scoperta dai Carabinieri di Napoli Marianella,  coordinati nelle indagini dalla VII Sezione della Procura di Napoli.
Qualche ora prima del raid, in un bar di Secondigliano, vi era stato infatti un violento litigio per futili motivi tra un avventore italiano ed alcuni cittadini rom.
Pochi istanti dopo la discussione, M.F. aveva lasciato l’esercizio, aveva riunito alcuni complici e, spalleggiato da loro, aveva raggiunto il campo nomadi di Via Cupa Perillo. Lì avevano vandalizzato auto e baracche e dopo aver minacciato con una pistola una donna per farsi dire chi fossero gli uomini che stavano cercando, avevano sparato alcuni colpi di pistola in aria e si erano dati alla fuga.
L’autore e promotore del raid è stato dunque identificato nel 38enne, rintracciato e arrestato dai Carabinieri, che dopo le formalità lo hanno sottoposto agli arresti domiciliari.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here