Napoli Altro stop della Serie A per le qualificazioni Mondiali, altro stop per un calciatore azzurro.
L’ultima volta toccò al rumeno Chiriches, ancora fermo ai box. Stavolta l’assenza è ben più pesante.
Brutto infortunio ad Arkadiusz Milik nel corso di Polonia-Danimarca giocata sabato sera; l’attaccante del Napoli ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, con conseguente necessità di intervento chirurgico.
Dovrà essere operato e resterà fermo per diversi mesi.
Si discuteva domenica mattina sulla reale entità dell’infortunio patito dal centravanti e si confidava che gli esami svolti da Milik a Napoli da parte dei sanitari partenopei fossero più rassicuranti.
Si sperava nel bis del caso-Marchisio che, tornato dal ritiro della nazionale con la lesione del legamento del ginocchio, ricevette ben più mite diagnosi dai medici bianconeri.
Non è stato così, confermata la diagnosi immediata, rottura completa del crociato, dai 4 ai 6 mesi di stop.
Milik dunque sarà fuori causa almeno fino a febbraio; c’è poi da considerare il periodo riabilitativo e di “rieducazione” al calcio giocato, nonché il recupero ottimale della forma.
Il Napoli si ritrova così col solo Gabbiadini come punta centrale in rosa, o meglio come attaccante che Sarri schiera come tale.
Si perché Gabbiadini è un talento con ottime qualità ma definirlo centravanti puro, con relativi movimenti e gioco “spalle alla porta”, è capirne poco di calcio.
Ma al di là di tutto, il Napoli gioca su due fronti (in attesa della Coppa Italia) e Gabbiadini non può giocare tutte le partite. Né, con tutta franchezza, appare il centravanti da grandi partite, quello che deve sgomitare tra Manolas e Fazio, o tra Barzagli e Bonucci o, anche, tra Miranda e Murillo. Proprio l’ultimo Inter – Napoli insegna.
Mai come quest’anno però la lista degli svincolati sembra quantomai appetibile: Osvaldo, Klose, Barbatov, Bendtner, Adebayor.
Vero sono giocatori ormai in fase calante. Ma vero anche che non si tratta di un acquisto di prospettiva, di un “colpo” o di un centravanti titolare; si tratta di far rifiatare Gabbiadini aspettando Milik, e soprattutto di fornire quell’esperienza e quella “presenza” in area che servono nei match che contano.
Finanziariamente l’operazione sarebbe alla portata del Napoli: cartellino a zero, contratto annuale con ingaggio contenuto, dato che sono profili che aspettano solo una chiamata, che se poi arrivasse addirittura dal Napoli…
De Laurentiis ci pensi, basta poco per restare competitivi.
di Mario Civitaquale