Grande successo per il Giffoni Film Festival, manifestazione dedicata al mondo cinematografico che in questi giorni si tiene a Giffoni Valle Piana, località che ha dato il nome all’evento. Oggi nello specifico, c’è stata la partecipazione di alcuni attori del cast di Gomorra, serie prodotta da Sky e di cui recentemente è stata trasmessa la seconda stagione.
A testimoniare il grande affetto che il pubblico ha per gli interpreti di quest’opera, la sala Alberto Sordi che ha ospitato il panel con domande e risposte degli spettatori al cast presente. Nello specifico hanno partecipato: Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Cristiana dell’Anna, Cristina Donadio, Fabio De Caro, Carmine Monaco.
Oltre ad alcune domande sulla serie in se per se, alcune delle quali relative alle polemiche scaturite in rete dopo la trasmissione di alcune scene di tutta l’opera, gli attori hanno colto l’occasione per discutere di quello che c’è dietro la realizzazione di una serie di questo tipo, che come tutte le produzioni che traggono spunto dal famoso libro di Roberto Saviano, racconta una parte cruda della città di Napoli e della sua provincia.
Un territorio afflitto da vari problemi e che avrà la possibilità di riscattarsi, seppur parzialmente, grazie proprio a opere di questo tipo. Per girare una stagione della serie infatti, è stata stimata una spesa totale di 16-18 milioni di euro, per lo spostamento e l’allocazione di tutte le risorse necessarie a girarla. Fondi che vengono distribuiti nelle località che hanno fatto da sfondo alle vicende narrate.
Tali somme potranno poi essere reinvestite per riqualificare la zona, o quantomeno provare a fare qualcosa. Inoltre, grazie alla risonanza mediatica di una serie che è stata distribuita in 150 paesi, perchè appunto racconta la cruda realtà, attualmente in tutta la Campania sono in corso diverse produzioni di stampo sia nazionale che internazionale, con tutti i benefici del caso.
In ultimo una “denuncia”, relativa sempre alle località dove è stata girata la serie. Prima dell’inizio dei lavori, vengono contattate le municipalità per l’autorizzazione a gestire la produzione all’interno delle zone “a rischio”, come quella delle vele di Scampia che si vedono spesso nei vari episodi. Facendo l’esempio di Afragola, più nello specifico del Rione Salicelle, è nota la notizia del divieto di poter girare in quella zona da parte del sindaco. Conscio probabilmente dei problemi che la affliggono probabilmente non si voleva porre i riflettori verso un altro “punto di riferimento” della Camorra.
Ci sono vari altri esempi, ma il concetto è relativo al non voler impegnarsi o mettersi in gioco, anche se si ricopre una carica importante, per tentare di combattere quello che oggi è un sistema con radici fin troppo profonde. Lo scopo di tutto insomma, era ancora una volta cercare di sensibilizzare e di rendere partecipe chi vede una serie basandosi solo sul concetto che si tratta di finzione, quando in realtà Gomorra esiste perchè racconta quello che succede nelle strade della nostra città.