Napoli – Debacle Italia a Monaco contro la Germania; i tedeschi si impongono con un perentorio 4-1 che vanifica quanto di buono gli azzurri hanno fatto con la Spagna.L’Italia è apparsa lontana anni luce dai Campioni del Mondo in carica: al di là degli errori individuali e della poca concentrazione, la squadra di Conte si è palesata lenta nella manovra, priva di idee, disunita nei reparti.
La qualità non è quella del 2006 ma questo lo si sapeva. Va però comunque fatta una buona figura all’Europeo in Francia fra poco più di due mesi.
Le problematiche evidenziate possono essere ovviate con l’innesto nell’”undici titolare” degli assenti infortunati Verratti e Marchisio. Ma, per quello che si è visto in Germania, Jorginho non può non trovare spazio.
Dopo gli anni bui di Benitez, con Sarri l’italo-brasiliano si è ritrovato, tornando ai livelli di Verona.
Buon piede, con annessa capacità di verticalizzazione rapida e visione di gioco; rapidità nel breve e conseguente abilità nel accorciare i reparti, mettendoli in comunicazione tra loro; precisione millimetrica nel “gioco ad un tocco” e copertura a 360° del centrocampo; ottimo recuperatore di palloni.
Tutto quello che è mancato a Monaco.
Non è più l’Italia dei Pirlo, Gattuso e De Rossi, dei centrocampisti che hanno fatto scuola.
E’un Italia da ricostruire, con poca qualità ma che deve puntare sull’intensità, sulla manovra, sul gioco collettivo.
Lo stesso Conte, nel post-gara, ha affermato che “per giocare su ritmi alti, una certa intensità ce la devi avere nelle gambe”.
E allora il C.T. non può non convocare per la kermesse europea Jorginho, garanzia del gioco voluto dal tecnico.
In questa Nazionale priva di stelle, i “napoletani” Insigne e Jorginho sono fondamentali.
di Mario Civitaquale