Lo scorso 13 marzo, nell’Istituto penale per minorenni di Nisida, è avvenuto l’ennesimo episodio di rissa tra detenuti. Il personale di Polizia Penitenziaria (altamente ridotto), per cercare di ristabilire l’ordine e mantenere la sicurezza, è intervenuto prontamente. Un agente, però, è rimasto coinvolto ricevendo dall’ospedale 10 giorni di prognosi. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che rende anche noto che nel Reparto interessato non funzionano né telefoni e né radio.
Tuona Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del SAPPe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il primo Sindacato del Corpo, il SAPPE, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria”. Capece, che esprime solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcere di Nisida, ribadisce ancora una volta che “il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri della Nazione ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a tacere ed a restare inerme”.