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Meloni, Paolo Battaglia La Terra Borgese: «Se i Procuratori della Repubblica “ricattano e intimidiscono”

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Meloni, Paolo Battaglia La Terra Borgese: «Se i Procuratori della Repubblica “ricattano e intimidiscono” così come forse dichiarato dal capo del Governo Giorgia Meloni, la democrazia è in crisi»

O forse il “Non sono ricattabile, non mi lascio intimidire” del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni è indirizzato alla persona dell’avv. Luigi Li Gotti? Chiede Paolo Battaglia La Terra Borgese.

Meloni, Paolo Battaglia La Terra Borgese: «Se i Procuratori della Repubblica “ricattano e intimidiscono” così come forse dichiarato dal Capo del Governo Giorgia Meloni, la democrazia è in crisi».

O forse la frase “Non sono ricattabile, non mi lascio intimidire” del Presidente del Consiglio dei Ministri è indirizzata alla persona dell’avv. Luigi Li Gotti che ha denunciato il primo ministro?

«I giudici della Corte di appello di Roma scrivono chiaramente che hanno dovuto procedere alla scarcerazione di questo presunto assassino e torturatore libico per via del silenzio del ministro della Giustizia Carlo Nordio che in ben due occasioni non ha risposto alle sollecitazioni prima della polizia giudiziaria e poi direttamente della Corte. Se ci fosse stata un’interlocuzione, un pericoloso criminale non sarebbe potuto scappare dalle nostre prigioni», spiega lui oggi. Di più: perché il tutto «certamente è accaduto con i soldi dei contribuenti», visto che è stato usato il Falcon a disposizione della presidenza del consiglio dei ministri. Sposato, due figli e due nipoti, mattiniero («ogni giorno mi sveglio alle 3 e mezzo e mi metto a studiare»), Li Gotti dice al Corriere di aver avuto un moto di stizza quando ha visto che il governo si nascondeva dietro un cavillo.

L’avviso di garanzia a Giorgia Meloni campeggia sulle prime pagine di tutti i giornali. Ma ciò che offre seri spunti di riflessione – continuaPaolo Battaglia La Terra Borgese -, quello che colpisce o dovrebbe colpire, è lo schieramento di tali quotidiani, italiani e stranieri: in un modo se sono di destra e in un altro, opposto, se sono di sinistra. Come se ragionevolezza e per partito preso fossero sinonimi!

Non si vuole ora entrare nel merito dei fatti avvenuti, né di quelli contestati ed eventualmente da giudicare, ma la domanda utile è: dove mira la ricerca politica di tali affermazioni? Perché il cittadino ascolta e legge “Non sono ricattabile, non mi lascio intimidire”, e non sempre il cittadino ha le competenze tecniche per discernere, riconoscere. E nemmeno sembra chiaro chi sia il reale destinatario di tali parole pronunciate dalla Premier: è il Procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi o l’Avvocato Luigi Li Gotti?

Dunque: se le parole di Giorgia MeloniNon sono ricattabile, non mi lascio intimidire” fossero riferite (spero di no, e di essere io l’unico a non aver inteso chiaramente) al Procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, sarebbero queste, a mio avviso, parole gravi, soprattutto perché pronunciate dalla quarta carica dello Stato della Repubblica Italiana, di cui essa è l’effettiva dirigente della politica. Spero che mai un qualunque cittadino, assumendole a modello, possa -in tale direzione- avocare a sé frasi del genere; ingenuamente.

Ma se le parole di Giorgia MeloniNon sono ricattabile, non mi lascio intimidire” fossero inclinate ad una democrazia tutta da inventare, e dunque indirizzate alle denunce avanzate dall’Avvocato Luigi Li Gotti, è bene ricordare i motivi ideologici della crisi della democrazia.

La crisi della democrazia è il decadimento dei valori su cui essa si fonda. È la crisi del modo di concepire tali valori e di attuarli.

La contestazione di questi giorni, dell’una e dell’altra parte, ha voluto, e vuole, o lascia credere di volere, realizzare una più piena democrazia, rifiutando in blocco le concretizzazioni che di essa sono state date, in riferimento alla vicenda Meloni/avviso di garanzia, dalla sinistra e dalla destra, l’una contro l’altra, per la decisa affermazione dei valori dell’individuo, dei suoi diritti, delle sue esigenze; e, in primis, delle sue prerogative, compresa, tra esse, per taluni, quella di sporgere denuncia.

Tuttavia resta il fatto che la funzione dell’informazione di garanzia è quella di consentire all’indagato il concreto esercizio del diritto di difesa qualora il pubblico ministero proceda al compimento di atti che richiedono obbligatoriamente l’assistenza del difensore. Perché lamentarsi di avere una garanzia?

Lasciamo stare adesso il caso Meloni per un’ottica più ampia.

È che la decisa affermazione dei valori cozza fortemente con la sete di potere. Infatti una volta mi dissero: in politica contano i numeri. Ed è proprio lì l’errore che, secondo me, in qualche modo, occorre correggere, affinché l’ideale non lasci il posto a “comando io” e legifero per continuare a comandare io (con le conseguenze del caso).

Il fatto è che il sistema elettorale è una selezione alla rovescia. Leo Valiani affermava che i parlamentari sono scelti da ristretti gruppetti che manipolano le candidature e le preferenze, e che la vita politica attira così solo coloro che hanno ambizione di governo (centrale o locale).

Ed effettivamente: nell’attuale situazione, la minaccia dell’esclusione dalle liste nelle prossime elezioni è l’arma più potente che hanno i dirigenti di un partito per ridurre i parlamentari all’obbedienza. Tant’è che tante e continue sono le scissioni nei partiti.

Necessita un modo nuovo di fare politica, un moderno sistema elettorale, diverso.

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