NAPOLI – “Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza / per i defunti andare al Cimitero. / Ognuno ll’adda fà chesta crianza; / ognuno adda tené chistu penziero”: il celeberrimo incipit della poesia “A’ livella” di Totò. Parole che rappresentano al meglio la tradizione che ancora nel presente i napoletani rispettano. Si recano numerosi soprattutto presso il Cimitero Monumentale di Poggioreale per rendere omaggio ai propri cari. Peccato che un’azione così semplice non sia possibile per tutti. Il 5 gennaio del 2022, infatti, il camposanto è stato protagonista di un evento drammatico: il crollo di diverse congreghe a causa dei lavori in corso per realizzazione della metro di passaggio sotto al cimitero. Per questa faccenda c’è ancora un fascicolo aperto tra indagini sulle responsabilità, accuse e tribunali.
Tuttavia ancora più vergognoso è il fatto che, a distanza di due anni, all’interno del cimitero non sia stato ancora posto rimedio a tutti i danni del crollo. Presso lo spazio chiamato “il Quadrato” sorge una sorta di capannone sorretto da tubi e impalcature in cui sono accatastate molte bare delle congreghe distrutte. La struttura era lì anche l’anno scorso. Forse perché non tutte le salme sono state reclamate dai familiari, alcune dimenticate. Uno spettacolo più spaventoso dello stesso Halloween, se avessimo voglia di fare dell’ironia. Spaventoso non perché faccia paura, ma perché la sua indecorosa tristezza fa rabbia. È una fotografia di degrado e insensibilità.
Di Valentina Mazzella