Leggere un libro o ascoltare un audiolibro sono attività equiparabili? Sono la stessa cosa? Naturalmente si tratta di due azioni fisicamente molto diverse. Banale evidenziare che per leggere un qualsiasi tipo di volume ci sia bisogno della possibilità di ricavarsi un momento per stare fermi e concentrarsi sulle pagine senza fare manualmente altro. Un audiolibro, al contrario, può essere ascoltato anche mentre si è impegnati in altre faccende. Magari guidando, come quando si ascolta la radio, oppure correndo con le cuffie o semplicemente lavando i piatti in cucina dopo i pasti. Innegabilmente anche l’ascolto chiede uno forte sforzo di attenzione e concentrazione, sebbene diverso rispetto a quello della lettura.
Alcune persone amano soltanto leggere e snobbano gli audiolibri. Altre, invece, ascoltano con piacere gli audiolibri senza riuscire a trovare del tempo materiale per dedicarsi ai libri. In questi casi l’audiolibro rappresenta un’ancora di salvezza attraverso cui si ha così l’opportunità di attraversare e vivere diverse storie, nonostante la frenesia della quotidianità. Non da ultimo l’ascolto di audiolibri, un po’ come la lettura tramite e-book, permette anche di ottimizzare gli spazi in casa lasciando scaffali e librerie più vuote e liberi. Un dramma per chi ama anche collezionare i libri, oltre a leggerli, ma un salvavita per chi vive in abitazioni davvero piccole. Oppure pensiamo a coloro che hanno problemi di vista: ascoltare una voce che legge per noi può rivelarsi una svolta per gli occhi.
Non è inesistente una terza categoria di persone che praticano entrambe le attività. Tuttavia è innegabile che un certo pregiudizio ancora esista verso gli audiolibri. Aver ascoltato un classico della letteratura tramite audiolibro equivale ad averlo letto, sebbene non lo si abbia fisicamente fatto con gli occhi? La risposta non è scontata per molti. Qualcuno ritiene di no, ma a conti fatti possiamo dire di sì. L’ascolto di un audiolibro non funziona come il cinema. L’audiolibro non si sostituisce al tuo sforzo personale nel “visualizzare” le immagini della storia “nella tua mente”. Non ti offre nulla di già pronto. Come appunto accade quando si legge un romanzo.
La voce del lettore è solitamente quella di un professionista. Una voce che, come nel doppiaggio, recita. Usa le intonazioni giuste, le pause più evocative. Questa componente può influenzare la qualità dell’esperienza. Per onestà intellettuale, questo va riconosciuto. Tuttavia quando ci viene chiesto ad esempio: “Hai letto I Malavoglia di Giovanni Verga?”, cosa cambia se invece della lettura classica abbiamo precisamente ascoltato un audiolibro dell’opera? Le parole sono le stesse. È diversa l’esperienza, come dicevamo. Eppure in entrambi i casi ci siamo addentrati nel medesimo romanzo, ne abbiamo vissuto la storia, i luoghi e i personaggi. Quindi in soldoni sì, sono due azioni molto diverse, ma non tanto distanti. Come due strade parallele che a un tratto deviano per incontrarsi conducendo verso la stessa identica meta.
Di Valentina Mazzella