NAPOLI — Napoli non è soltanto la città più abitata del Mezzogiorno italiano. È anche e soprattutto il centro di una delle aree metropolitane popolose e densamente popolate d’Europa. Alla luce di questo dato appare ancora più vergognosa la notizia delle ultime settimane: la Circumvesuviana sospenderà la linea Napoli-Nola-Baiano per tre mesi. L’EAV (Ente Autonomo Volturno) avrebbe preso questa decisione per eseguire una serie di lavori. La chiusura avrà inizio il 10 giugno e si protrarrà fino all’11 settembre 2024.
I primi a denunciare il fatto sono stati Enzo Ciniglio e Salvatore Ferraro, rispettivamente i portavoci dei comitati pendolari “No al taglio dei treni della Circumvesuviana” e “Circumvesuviana-Eav”. Innumerevoli utenti hanno già iniziato a protestare contro una decisione tanto scellerata. Anche 18 sindaci dei Comuni interessati hanno chiesto un colloquio con la dirigenza dell’EAV per mettere in discussione le attuali linee seguite e avere un confronto. Dinnanzi all’emergenza estiva che si verrà a creare, cercare soluzioni alternative è un dovere.
Allo stesso modo dal 1° luglio avranno inizio anche dei lavori presso la stazione del Centro Direzionale che dureranno tre anni. Lo scopo è quello di rendere i tunnel impermeabili alle infiltrazioni dell’acqua sotteranea dovute alla natura geologica del territorio, dove un tempo scorreva il fiume Sebeto. Questa circostanza costringerà la linea ferroviaria a subire una deviazione anche dopo settembre. Per raggiungere Napoli, i pendolari della tratta Baiano-Nola verranno trasportati presso San Giorgio a Cremano. Da qui potranno raggiungere Napoli con un treno diverso.
Appaiono dunque estremamente chiare le difficoltà a cui andranno incontro migliaia di pendolari: lavoratori e studenti. Una situazione inaccettabile in un territorio dai ritmi del traffico e dei parcheggi insostenibili come Napoli e la sua provincia. Non solo. Diventa anche imbarazzante in un’epoca in cui si sposa la causa ambientalista e si cerca tanto di sensibilizzare sulla riduzione dell’inquinamento. La sospensione dei trasporti pubblici incentiverà l’uso dei veicoli privati e obbligherà un numero inimmaginabile di persone a fare i salti mortali o a rinunciare agli spostamenti.
Di Valentina Mazzella