Home Cronaca Napoli: ospedali superaffollati, Asl Napoli 1 insedia unità di crisi

Napoli: ospedali superaffollati, Asl Napoli 1 insedia unità di crisi

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A pieno ritmo anche gli studi dei medici di famiglia per evitare accessi non necessari ai pronto soccorso

Il moltiplicarsi di accessi per Influenza e contagi Covid stanno congestionando la rete dei pronto soccorso degli ospedali dell’Azienda sanitaria locale Napoli1. Il “limite” è stato raggiunto nel pomeriggio di oggi tanto da aver indotto la direzione strategica dell’azienda ospedaliera napoletana ad insediare l’unità di crisi.

“Influenza e contagi da Covid hanno sovraccaricato le strutture – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – dobbiamo cercare di recuperare ogni posto disponibile per riportare la situazione sotto controllo. Tutto il personale sta facendo un lavoro straordinario ma l’attenzione deve restare alta per fare in modo che l’emergenza di questi giorni possa rientrare al più presto”. Dall’Asl precisano che, comunque, “grazie al lavoro di tutti i professionisti competenti nella filiera dell’emergenza la continuità assistenziale non è mai venuta meno, né tantomeno l’attività chirurgica d’emergenza”. Il lavoro dell’Unità di Crisi serve ad individuare ogni utile azione per evitare il collasso. “La situazione è delicata – conclude Verdoliva – ma non bisogna creare allarmi. Il lavoro procede con il supporto costante del Governo regionale e in costante coordinamento con tutte le strutture territoriali”.

Molto intenso anche il lavoro dei medici di famiglia per decongestionare i pronto soccorso: “Centinaia di visite al giorno e attività degli studi a pieno ritmo per essere vicini ai pazienti fragili e cronici, ma anche per evitare che si moltiplichino gli accessi impropri ai pronto soccorso già congestionati – scrivono in un nota i medici di medicina generale della Fimmg Campania – e per garantire senza soluzione di continuità la necessaria assistenza di prossimità”. I medici di famiglia della Fimmg Corrado Calamaro e Luigi Sparano spiegano: “I nostri studi stanno lavorando a ritmi altissimi, grazie ad uno sforzo eccezionale abbiamo recuperato nelle scorse settimane il gap vaccinale che si era creato a causa di una iniziale scarsa adesione alla campagna, ma purtroppo molti pazienti hanno sviluppato gravi sindromi respiratorie dopo aver scelto di non fare il vaccino. Temevamo che in questi giorni il picco di influenza e l’aumento di casi Covid avrebbe creato un enorme problema. Quest’anno il virus influenzale si è dimostrato particolarmente duro, con sintomi respiratori anche molto persistenti. Il Covid non è più quello della prima ondata, ma resta molto pericoloso per le persone fragili, pazienti con malattie croniche e comorbidità”.

L’appello dei camici bianchi è ancora una volta a “non correre in pronto soccorso se non in caso di emergenza, ma di rivolgersi invece al proprio medico di famiglia che è sempre disponibile e pronto a supportare i pazienti. Dai medici di famiglia della Fimmg arriva anhe la piena disponibilità e la richiesta di entrare a far parte dell’Unità di crisi. Coinvolgendo i coordinatori aziendali – dicono – si può fare un lavoro di squadra e ottenere rapidamente i risultati sperati”.

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