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A Capodimonte, inaugurata la mostra di Mario Amura “Napoli Explotion”

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Bellenger, direttore del museo: “E’ il regalo di Capodanno che il Museo di Capodimonte dona a Napoli”

Inaugurata al Cellaio, nel Real Bosco di Capodimonte, la mostra ‘Napoli Explosion‘ di Mario Amura a cura del direttore generale Sylvain Bellenger che la presenta così: “Napoli Explosion è una mostra nella quale la fotografia, la pittura, l’arte pirotecnica, convergono in un solo e unico evento. E’ il regalo di Capodanno che il Museo di Capodimonte dona a Napoli“. La mostra presenta 37 opere di grandi dimensioni del fotografo Mario Amura che in un progetto sviluppato in oltre 13 anni ha immortalato in veri e propri dipinti fotografici la festa di fuochi d’artificio che il popolo napoletano inscena attorno al Vesuvio nella notte di Capodanno.

“I napoletani esorcizzano la paura che il vulcano esploda, facendo esplodere di luce e colori tutto il golfo di Napoli” dice Mario Amura. “Ogni anno, il 31 dicembre, salgo con una troupe formata da alcuni dei miei amici più cari sul Monte Faito, la montagna che si staglia sul Golfo di Napoli avendo di fronte il Vesuvio. Da lì catturiamo questa sorta di esorcismo contro le forze inumane del vulcano, del destino. Il risultato, pur essendo, di fatto, un’opera di reportage fotografico è straordinariamente pittorico: i fuochi d’artificio diventano nebulose, animali, paesaggi stellari.”

“Quando mi hanno parlato di Napoli Explosion – dice Bellenger – non potevo immaginare la straordinaria relazione che l’autore aveva stabilito con la luce. La prima cosa che mi ha colpito è stata la gestazione durata oltre tredici anni. Questa ossessione, questa determinazione, la costanza della ricerca di Mario Amura mi hanno davvero intrigato. Osservando le opere mi sono reso subito conto che il tema principale non era il Vesuvio che appare nelle opere come un’ombra silenziosa, quanto la città sommersa da fuochi d’artificio capaci di trasformare la paura in gioia. Questo è ciò che Amura ha voluto vedere ma, nel tempo, il rapporto tra la fotografia e la pittura, il legame tra la fotografia e la luce è diventato il tema del suo lavoro”.

Nelle fotografie di Amura viene sovvertito l’immaginario iconografico del Vesuvio simbolo di Napoli: mentre nelle gouaches e nei capolavori di Turner, Marlow, Volaire, Wharol è colorato della lava che lo inonda in Napoli Explosion, al contrario, il Vesuvio appare, appunto, come un’ombra silenziosa sommersa dall’esplosione dei fuochi dei festeggiamenti di Capodanno.

 

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