WEB – Un paio di occhiali spessi dalle lenti rotonde, una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, dei capelli neri sempre in disordine, due occhi verdi come quelli di sua madre: quello di Harry Potter è ormai uno degli identikit più famosi al mondo. Insomma, aveva ragione da vendere la professoressa McGranitt quando, nel primo capitolo della saga, affermava: “Questo piccino diventerà famoso… non ci sarà bambino nel nostro mondo che non conoscerà il suo nome”. Mai parole furono più profetiche.
Sono trascorsi ventisei anni dalla pubblicazione del primo libro di J.K. Rowling nel 1997. Eppure il fenomeno Harry Potter non accenna a opacizzarsi. Romanzi, film, prequel, sequel, parchi a tema e merchandising continuano a coinvolgere i fan, a sedurre nuovi appassionati. Harry Potter è indiscutibilmente un cult che gode di un fandom tra i più copiosi e affezionati al mondo.
Parliamo di Potterhead, dall’inglese “(Harry) Potter + head (testa)”. La parola nasce per indicare – con un’accezione positiva – le persone che “hanno Harry Potter sempre in testa”. In italiano per i fan del Bambino/Ragazzo Che è Sopravvissuto si usa anche il termine “potteriani”. Da questo genuino sentimento di calore nascono sul web molteplici community in cui gli utenti possono condividere sui social la loro passione tramite la lettura, il collezionismo, il cosplay, il gioco di ruoli e la creazione di innumerevoli contenuti a tema Harry Potter.
Ad esempio è vastissimo il fandom presente su Instagram che prende il nome di Pottergram. Il fenomeno è in continua crescita nonostante il cambio generazionale. Grandi e piccini sono tutti affezionati all’incredibile mondo creato da J.K. Rowling che può serenamente vantare di aver dato la luce a un fenomeno pop tra i più fortunati e felici degli ultimi trent’anni.
Di Valentina Mazzella
