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“Jeanne Du Barry – La favorita del re”: con Johnny Depp, il film sull’ultima amante di Luigi XV

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RECENSIONE – “Jeanne Du Barry – La favorita del re” di Maïwenn è il film perfetto per chi ama le rappresentazioni storiche e il cinema in costume. Nonostante le inevitabili imprecisioni storiche richieste dal minutaggio e dalle esigenze sceniche, la sceneggiatura è abbastanza fedele alla verità storica. La regia di Maïwenn regala una fotografia dall’estetica deliziosa, con i colori accesi e vivaci. Non disdegna giochi di luce e ombre al lume di candela sulla scia di Kubrick, dando un lievissimo tocco caravaggesco ad alcune inquadrature.

La sceneggiatura è scritta senza sbavature. Riabilita la reputazione della seconda e più famosa cortigiana preferita di Luigi XV: Marie-Jeanne Bécu, contessa Du Barry. Per secoli la sua immagine è stata tramandata come quella dell’astuta arrampicatrice sociale che riuscì a sedurre il sovrano di Francia con avidità e calcolo. “La favorita del re” restituisce, invece, la vicenda di una giovane donna dalle origini infelici, una donna del popolo che riesce a entrare nelle grazie di Luigi XV grazie ai suoi modi sinceri, schietti e anticonvenzionali.

Maïwenn, nei panni della stessa Contessa Du Barry, è seducente, ammiccante. Al tempo stesso è capace con lo sguardo di svelare la profonda solitudine e tristezza di una protagonista solo apparentemente forte. La sua ottima recitazione offre al pubblico una donna sfacciata, ma ricca di fragilità. Soprattutto non pronta a farsi imbrigliare dalle etichette di corte. Per Johnny Depp è stata, invece, l’occasione per tornare sul grande schermo dopo la travagliata vicenda giuridica con l’ex moglie. Un ritorno di tutto rispetto nel ruolo di Luigi XV, sebbene il sovrano di Francia non sia un personaggio abbastanza eclettico per valorizzare le celeberrime doti attoriali di Depp che forse dà realmente soddisfazione soltanto nelle scene della vestizione al mattino.

“La favorita del re” è un film-bomboniera, adorabile sotto diversi punti di vista. Una pellicola che immortala una figura storica audace, nota per la sua scaltrezza. Ne rivela i retroscena: le paure e gli sconforti. Maïwenn fa trasparire quanto non era stato mostrato in altre rappresentazioni del passato. Per esempio né con la cattiva Madame Du Barry di “Lady Oscar” e né con la versione un po’ dark di Asia Argento interpretata in “Maria Antonietta” di Sofia Coppola nel 2005. Il tutto servito con riprese mozzafiato presso l’incantevole Versailles. I meravigliosi saloni e giardini della illustre location, gli abiti, le acconciature, le musiche: ogni dettaglio aiuta lo spettatore a immergersi nello sfarzo della Gabbia d’Oro, quando ancora la Rivoluzione francese non era nemmeno un evento immaginabile.

 

Di Valentina Mazzella

 

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