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Decreto Caivano: sfida alla criminalità minorile. Meloni: “Lo Stato ci mette la faccia”

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Tra le principali novità del decreto: inasprimento sanzioni per i minorenni per reati violenti o legati allo spaccio, carcere fino a due anni per i genitori che non mandano i figli a scuola, Daspo urbano applicabile già dai 14 anni

“Ci sono diversi territori che versano nelle condizioni di quella città (Caivano): ne abbiamo preso uno per dimostrare che le cose possono cambiare davvero. Lo Stato ci mette la faccia. L’obiettivo e’ contrastare un fenomeno, quello della criminalità giovanile, che si espande a macchia d’olio”. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha illustrato in conferenza stampa  le “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”, il cosiddetto “decreto Caivano”, approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

“La situazione è sfuggita al controllo e bisogna fare qualcosa”, ha sottolineato la Meloni. “Nessuna intenzione di “mandare in galera i minori di 12 anni ne’ di approvare norme repressive. Lo scopo e’ quello di mettere in campo tutte le risorse necessarie che servono per affrontare questa sfida”, spiega la premier.

Il decreto legge contiene l’annunciata stretta sulla criminalità minorile, misure “non solo repressive, ma anche preventive”: si va dall’ammonimento del questore fin dai 12 anni d’età, all’arresto in flagranza per spaccio anche di lieve entità; abbassamento da 9 a 6 anni della soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare (nel testo non c’è invece l’abbassamento dell’età per l’imputabilità); Daspo urbano esteso ai minori sopra i 14 anni; carcere fino a 2 anni per i genitori che non mandano i figli a scuola con possibilità di perdita della patria potestà se il minore e’ coinvolto in associazioni a delinquere di stampo mafioso o finalizzate allo spaccio di stupefacenti;  parental control obbligatorio gratuito in tutti i device contro il porno on line.

Annunciato anche l’invio a Caivano di un commissario straordinario – Bruno Ciciliano, ex dirigente medico della Polizia di Stato, ex membro del Comitato tecnico-scientifico durante la pandemia, che gestirà 30 milioni di euro stanziati per gli interventi di riqualificazione. Un modello, ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano, che “potrà valere poi anche per altre aree degradate del Paese”.

“La stretta sui minori si e’ resa necessaria – dice la Meloni – non solo per i casi di Caivano e Palermo ma anche per la vicenda di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso a Napoli: una ferita aperta per l’Italia intera”. Lo spirito del provvedimento, conferma, “e’ preventivo”. Sul carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola, la premier sottolinea: “Bisogna contrastare la dispersione scolastica. E’ una sfida difficile e complessa -ammette -come difficili e complesse, sono quelle sfide che riguardano l’intero Paese’.

In conferenza stampa con Meloni e Mantovano anche i ministri coinvolti nella scrittura del provvedimento; Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia), Giuseppe Valditara (Istruzione), Eugenia Roccella (Famiglia).

Prevista anche una riorganizzazione del Fondo di Sviluppo e Coesione nel Mezzogiorno dove “occorre – continua la Presidente del Consiglio – istituire gli accordi di coesione per realizzare un’alleanza fra i vari livelli istituzionali e spendere le risorse non solo bene ma in tempi certi”. Il presidente del Consiglio si mostra fiducioso: “Con la maggioranza siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda”.

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