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Nuove norme e semplificazione per contrastare riciclaggio e gioco illegale

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Per combattere il gioco illegale e mettere un freno al suo ritorno la filiera del gambling ha deciso di investire su due strade. Quella della legislazione, con norme aggiornate al contesto e in grado di interpretare il futuro del settore, e quella della semplificazione, per aiutare operatori e aziende nei difficili compiti di prevenzione.

Si è parlato di questo durante l’incontro, organizzato da The Watcher Post, dal titolo “Rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro: le nuove sfide tra normativa nazionale ed europea”. L’obiettivo era quello di analizzare le nuove sfide del sistema antiriciclaggio varato dall’Unione Europea. Delle norme che devono garantire “anche la prospettiva a tutti coloro che operano nei settori regolati di avere un’agibilità semplice” dal momento che “in Italia abbiamo già un ottimo sistema in tema di antiriciclaggio e lotta al terrorismo”. A dirlo è il Senior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT Giuliano Frosini, che guarda alla semplificazione e soprattutto alla stabilità regolatoria per assecondare la crescita del gioco pubblico.

Intanto la UIF, l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, ha pubblicato i nuovi indicatori di anomalia, in grado di individuare possibili operazioni sospette. Come si legge su Giochi di Slots, a essere coinvolti nel provvedimento non sono solo tutti gli intermediari bancari e finanziari, ma anche tutti i casinò online e gli operatori del settore. Sono 34 i nuovi indicatori ma quelli specifici per il gambling sono soprattutto tre. Il punto 22, che riguarda la movimentazione di conti di gioco (e quindi i versamenti di importo rilevante, oppure i prelievi e i trasferimenti di somme); il punto 23, che guarda all’operatività del gioco fisico e che potrebbero verificarsi su apparecchi come AWP e VLT e infine il punto 24 che guarda ai rischi di riciclaggio legati all’utilizzo del contante.

Una piaga, quella del gioco illegale e del riciclaggio di denaro, che accomuna tutta Italia e che si ritrova tanto nella filiera digitale che in quella terrestre. Un mercato che è spesso in mano ad associazioni criminali e mafiose e che riesce ad intercettare un numero sempre più alto di utenti. Nel nostro paese è il 38% dei giocatori a conoscere circuiti di gioco illegale. Una percentuale che deve ridursi sensibilmente nel giro dei prossimi mesi, per sostenere la filiera pubblica e per dare una brusca frenata alle attività criminali.

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