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Titan, dal web tre “teorie del complotto” sulla scomparsa del sommergibile dell’Ocean Gate

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USA – Il sipario mediatico sta gradualmente calando sulla drammatica vicenda del Titan, il sommergibile dell’Ocean Gate scomparso lo scorso 18 giugno con cinque miliardari a bordo. Stando alle più recenti notizie, pare siano stati ritrovati i detriti del veicolo e addirittura dei resti umani successivi all’implosione. I pezzi del relitto sono delle componenti in fibra di carbonio e titanio che saranno opportunamente consegnati agli organi di competenza per studiare meglio il caso. Le commissioni per la sicurezza dei trasporti degli Stati Uniti e del Canada, la Guardia Costiera degli Stati Uniti e la RCMP stanno infatti ancora indagando sulla faccenda per comprendere meglio le dinamiche dell’incidente. Gli investigatori stanno analizzando in maniera accurata anche i files delle registrazioni vocali.

Nel frattempo, mentre le autorità cercano risposte, sul web è possibile leggere ancora l’incredulità di molti dinnanzi a una tragedia simile. Un’incredulità alimentata dall’idea che ciascun passeggero abbia pagato 250mila dollari per salire su un sommergibile altamente tecnologico che aveva già affrontato altre immersioni dal 2017. Ecco allora che sul web alcuni hanno formulato delle tesi atte a spiegare – teoricamente – l’accaduto. Vere e proprie “teorie del complotto”.

 

1. IL SOMMERGIBILE È STATO MANOMESSO

Com’è possibile che un veicolo dal valore tecnologico ed economico così elevato si sia all’improvviso rivelato fragile come un uovo al primo piccolo danno? Veramente i controlli di revisione non sono stati accurati come è stato detto? Ad alcune persone appare troppo assurda questa vicenda. Trovano più verosimile azzardare un retroscena losco in cui qualcuno – non si sa chi – abbia intenzionalmente manomesso il Titan. Ciò con l’intento di far sparire i cinque miliardari perché considerati “scomodi” in qualche contesto oppure per qualche conto in sospeso. L’episodio sarebbe dunque un omicidio occultato in modo da sembrare agli occhi di tutti un tragico incidente.

 

2. I PASSEGGERI DESIDERAVANO SPARIRE

Anche nella formulazione di questa seconda teoria, gli autori non vanno troppo per il sottile. Nessuno espone le eventuali motivazioni, ma secondo i sostenitori di questa versione i cinque passeggeri avrebbero scelto di fingersi morti. Hanno immaginato che i cinque miliardari avessero il desiderio di sparire senza lasciare tracce per cambiare identità. Pertanto la morte in un sommergibile avrebbe rappresentato un’ottima soluzione per essere dichiarati presto deceduti, pur senza l’esigenza del riconoscimento della salma. Stando a questa congettura i cinque sventurati al momento potrebbero dunque essere ancora in giro, pronti ad assaggiare una nuova vita. Oppure su qualche strana isola segreta insieme a Elvis Presley, Michael Jackson, Marilyn Monroe e “il vero” Paul McCartney. 

 

3. Il TITAN ERA UN MEZZO PER CAMBIARE DIMENSIONE

Tra le tre teorie questa è senza ombra di dubbio la più fantasiosa e creativa. Abbraccia con trasporto il paranormale e, dal punto di vista narrativo, non nasconde un certo fascino. Secondo i suoi sostenitori, il Titan non era un comune sommergibile. Il suo intento non era quello di condurre i passeggeri in visita presso i resti del celeberrimo Titanic. Piuttosto quello di condurre i cinque ricconi in un’altra dimensione, in un mondo diverso dal nostro. A tradire la vera natura dell’evento lo stesso nome dell’azienda a cui apparteneva il Titan. Ocean Gate del resto significa letteralmente “Sportello Oceanico”. Per questo motivo il prezzo del biglietto per accedere all’esperienza sarebbe un importante numero a sei cifre.

 

CONCLUSIONE:

In conclusione ammalia la fervida inventiva che ha ispirato queste supposizioni più o meno fantascientifiche. Allo stesso tempo però viene sollevata anche una riflessione. Per alcuni la banalità dell’accaduto non è sufficiente a spiegare la realtà. Tanto da rifinire storie più elaborate piuttosto che accettare che, a dispetto del loro delirio di grandezza, gli essere umani non sono onnipotenti. Esistono il progresso scientifico, la rivoluzione tecnologica e i passi da gigante nella ricerca. Eppure siamo umani e fallaci per natura. Possiamo commettere errori. Non abbiamo sempre il controllo della situazione e, sì, possiamo commettere errori. Anche quando ci sono in ballo capitali in denaro da far girare la testa. Di fronte alla natura, siamo sempre inevitabilmente in balia degli eventi. 

Di Valentina Mazzella

 

 

 

 

 

 

 

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