Non saremo ai primi posti, ma neanche agli ultimi, con una dicitura di “moderatamente innovatori” che lascia ben sperare per il futuro. Stiamo parlando dell’Italia dell’innovazione e della digitalizzazione, un paese ancora in ritardo rispetto alle teste di serie ma comunque nella media europea, dimostrando una grande capacità di dinamismo.
Lo rivela lo studio di European Innovation Scoreboard 2022, in cui vediamo l’Italia subito dietro Estonia, Slovenia e Repubblica Ceca, lontana tanto dal nord Europa quanto dai paesi “innovatori intensi” come Cipro, Germania, Francia e Irlanda. Eppure, il mercato delle start up in Italia sta crescendo sempre di più: infatti, a partire dal 2012 sono più di 17 mila le pmi innovative e le start up del registro, con una crescita particolarmente importante soprattutto negli ultimi anni. I macrosettori maggiormente investiti da questa tendenza sono quelli del software e dei servizi It ma anche della salute, dell’agricoltura 4.0, passando per gli ambiti legali, il gaming e il settore assicurativo.
Un mercato florido e in grande fermento che rappresenta un orizzonte perfetto per chi vuole investire. Come si legge in questa guida su come investire 20.000 euro, infatti, gli investimenti in aziende, PMI e start up sono tra i più suggeriti e soprattutto tra i più prolifici. Questo perché le società del settore sono sempre in cerca di capitali e, in genere, non sfruttano i canali bancari ma coinvolgono i finanziatori attraverso progetti di equity crowdfunding, garantendo in cambio tassi di interesse.
Ma per guardare e per capire più da vicino il mondo delle start up prendiamo l’esempio e soprattutto i numeri di due ultime idee veramente innovative. Stiamo parlando di Deeva, nuovo nome di Parrucchiere Facile e di Pelo Matto, la prima dedicata alla prenotazione di parrucchieri a domicilio, la seconda per l’organizzazione a casa di servizi di tolettatura per gli animali. Le start up, create dalla torinese Mamazen Startup Studios, hanno chiuso il periodo di pre-seed con 100 mila euro ciascuna e si sono assicurate un investimento di 1 milione di euro dalla holding Lh1. “Questo modello di investimenti ci consente di portare avanti un lavoro di alto livello qualitativo”, ha spiegato Alessandro Mohammadi, CEO di Mamazen.
Numeri che confermano l’esplosività di questo settore, che rappresenta un terreno fertile per gli investimenti e per l’innovazione. Un terreno su cui si giocherà il futuro del mondo digitale, tecnologico e anche economico dell’Italia.