Home Sport Un Napoli dal cuore grande stende la Juve al San Paolo

Un Napoli dal cuore grande stende la Juve al San Paolo

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Napoli – Strepitoso Higuain, incontenibile Insigne, devastante Allan ma… L’UOMO IN PIU’ E’ KOULIBALY. Straordinario in entrambe le fasi di gioco. E’ diventato un punto fermo.

Il Napoli si è ripreso. La squadra gira, l’attacco segna, la difesa rischia poco, il centrocampo fa da filtro ma nel contempo imposta; una “macchina perfetta” a vedere gli azzurri contro la Juve.

La bravura di Sarri, il cambio modulo, la ritrovata condizione fisica hanno rinvigorito i calciatori e tutti, nelle ultime gare ufficiali, hanno mostrato le loro doti, meritando ben oltre la sufficienza.

Ma al di là dei “soliti noti”, di quelli che fanno gol o che li fanno fare, c’è un ragazzo, un difensore che si è particolarmente distinto: Kalidou Koulibaly.

Arrivato al Napoli dai belgi del Genk nell’estate 2014, come una sorta di “oggetto misterioso”, si è subito messo in luce agli occhi di Rafa Benitez, che di calcio “un po’” ne capisce: subito titolare, grande velocità e maestosa fisicità, bravo nell’anticipo e nel gioco aereo, piedi buoni per un difensore, migliorabile sul piano tecnico-tattico e della posizione in campo.

Forse anche per questo, nonché per qualche dafaillance o blackout, Koulibaly ha perso posizioni nelle gerarchie del tecnico spagnolo, chiudendo il campionato scorso in panchina, dopo una prima parte di stagione entusiasmante (la Roma di Garcia ne sa qualcosa).

Arriva Sarri. Si cerca un difensore veloce e “dai piedi buoni” da affiancare ad Albiol: Bartra fuori portata, Romagnoli accasatosi al Milan, Maksimovic cedibile solo a 20 milioni.

Nel frattempo Koulibaly viene messo sul mercato; valutato dal Napoli 15 milioni, si fanno avanti Southampton, Norwich, Bayer Leverkusen, Marsiglia.

Alla fine il calciatore resta a Napoli.

Pronti via:  a Sassuolo esordisce, al fianco di Albiol, il neo-acquisto Chiriches, buon elemento, di personalità ma troppo simile per caratteristiche allo spagnolo.

E allora ecco Koulibaly: esordisce al San Paolo contro la Sampdoria, gara discreta, riposa ad Empoli, dopodichè non esce più, giocando ottime partite contro Brugge, Lazio, Carpi e Juventus, nelle quali il Napoli ha subito complessivamente un solo gol.

Veloce, dinamico, adattissimo agli schemi di Sarri che prevedono una difesa alta ma pronta a ripiegare, dominatore nelle palle alte, lanci da regista, sempre vincente nei contrasti. Una sicurezza. Ed in più un leader, che motiva e sprona i compagni e dialoga con l’arbitro come un “capitano”.

Con queste doti è entrato nelle preferenze del mister e nel cuore dei tifosi napoletani, che accompagnano le sue “giocate” con ovazioni ed applausi.

Il modello cui si ispira il difensore centrale partenopeo è Lilian Thuram, un calciatore che ha praticamente vinto tutto, sia  a livello di club che di nazionale.

Quando Koulibaly è arrivato a Napoli ha infatti dichiarato “Spero di poter crescere bene qui a Napoli e arrivare ai suoi livelli”. Beh non è partito male.

di Mario Civitaquale

 

 

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