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Pomigliano d’Arco: in centinaia alla fiaccolata per Frederick

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“A Pomigliano si muore di indifferenza e razzismo. Ciao Frederick”, lo striscione di Potere al popolo

In centinaia ieri sera hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa per ricordare Frederick Akwasi Adolofo, il clochard di 43 anni massacrato di botte nella notte tra domenica e lunedì da due sedicenni di Pomigliano d’Arco, deceduto nelle ore successive in ospedale.

La fiaccolata e’ partita dalla panchina dove era solito sostare Frederick e si e’ poi diretta nel luogo in cui si e’ consumata la tragedia, in via Principe di Piemonte, dove sono stati raccolti fiori e ceri in memoria di Frederick. Il corteo si e’poi radunato davanti alla chiesa di San Francesco per un momento di preghiera. Alla fiaccolata, organizzata dal parroco Don Pasquale Giannino, hanno partecipato il vicesindaco di Pomigliano d’ Arco, Domenico Leone, il sindaco di Casalnuovo, il sindaco di Castello di Cisterna, il deputato Francesco Emilio Borrelli e un gruppo di compagni del senzatetto.

A Pomigliano si muore di indifferenza e razzismo. Ciao Frederick“, si legge sullo striscione esposto da un gruppo di giovani di “Potere al popolo, area nolana vesuviana”.

“Bisogna accendere una rivoluzione culturale – ha vicesindaco di Pomigliano d’Arco, Domenico Leone – bisogna fare una rivoluzione culturale nelle scuole – ha aggiunto – nelle istituzioni, ma soprattutto nelle famiglie. Cerchiamo di ritrovare il dialogo”.

Alcuni immigrati che nel 2011 erano ospitati insieme a Frederick, in tutto 50 persone, in un hotel cittadino, ricordano l’allegria dell’uomo. “Amava ballare – raccontano – rideva. E allora lavorava. Si alzava alle 4 e scaricava la frutta al mercato ortofrutticolo”.

“Frederich era una persona meravigliosa – hanno detto due donne in coda al corteo- si fermava a ballare con i nostri figli. Non chiedeva nulla. Se gli offrivano di utilizzare il bagno, qualsiasi cosa volevamo fare per lui, rifiutava. Non voleva dare fastidio. Chiedeva un panino. E lunedì lo hanno trovato in un cortile dove aveva cercato forse riparo, nascosto dietro una macchina. Nessuno lo ha sentito, forse non ha neanche avuto la forza di urlare”.

Alcuni residenti raccontano che Frederick era già stato vittima di attacchi e pestaggi -“Gli tiravano le pietre. L’anno scorso lo abbiamo portato in ospedale per le ferite che aveva Lo abbiamo difeso più volte. Ma qui è invivibile ormai. Mia figlia è stata picchiata da un suo coetaneo 11enne solo perché ha cercato di dissuaderlo dal picchiare un cane. Ora si fa la fiaccolata, ma le istituzioni cosa fanno? I servizi sociali dove sono? Ora due sedicenni che potevano essere fermati in tempo, hanno massacrato senza motivo un essere umano, gli hanno tolto la vita, ed hanno distrutto anche la loro”.

 

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