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La storia calcistica del Napoli

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Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “Napoli antica: storia, aneddoti e curiosità”.

 

Le origini del calcio a Napoli risalgono al 1904, data di fondazione del primo club, Naples, le cui partite si disputavano al “Campo di Bagnoli”. Il Naples, dopo 18 anni, si fuse con un’altra squadra napoletana, l’Unione Sportiva Internazionale Napoli, dando vita all’InterNaples.

Il primo agosto del 1926 viene fondata l’Associazione Calcio Napoli che assorbì l’InterNaples. Primo presidente della storia del Napoli viene nominato Giorgio Ascarelli. La squadra veste il colore azzurro. Il motivo non è riconosciuto. Forse in omaggio al mare di Napoli o forse perché legato ai Borbone in quanto era il loro colore rappresentativo.

Per simbolo, dopo l’inizio con un cavallo rampante, si optò per un asino. Il “ciuccio” fu segno di grande autoironia dei napoletani in quanto, nel primo campionato, su 18 partite il Napoli perse 17 volte. L’animale non era considerato né forte, né tantomeno astuto, ma rispecchiava una virtù dei napoletani: la pazienza.

Le prime stelle del Napoli furono i calciatori Sallustro e Vojak. Nel 1936 con Achille Lauro arrivarono a Napoli Jepson e Vinicio. Dopo il bombardamento della Seconda Guerra Mondiale, allo stadio “Ascarelli” ubicato nel Rione Luzzatti, il Napoli giocò allo Stadio del Vomero. Nel 1959 si inaugurò il nuovo Stadio del Sole, successivamente Stadio San Paolo, oggi Stadio Maradona.

Agli inizi degli anni Sessanta, il Napoli – pur vincendo la Coppa Italia – retrocesse in serie B. Nel 1964 la società cambiò denominazione in Società Sportiva Calcio Napoli. Intanto arrivò a Napoli il trio sudamericano Sivori, Altafini e Pesaola che permise alla squadra di raggiungere il terzo posto nel 1966.

Dopo tre anni nel 1969 cominciò l’Era Ferlaino: con l’allenatore Vinicio (1974) il Napoli si piazzò al secondo posto. L’anno successivo gli abbonati furono più di 70.000, spinti dall’acquisto di Beppe Savoldi che costò alla società 2 miliardi di Lire.

Il 4 luglio 1984 nella squadra approdò Diego Armando Maradona: in quattro stagioni si vinsero due scudetti e una coppa UEFA. Nel 2002 Ferlaino lasciò il Napoli e la società si ritrovò a fallire dopo due anni.

L’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis nel 2004 rilevò il titolo dal Tribunale di Napoli dando una nuova svolta: la nuova società assunse la denominazione di Napoli Soccer e presto si risollevò dalle ceneri.

Il Napoli per i napoletani – me compreso – non è una squadra di calcio, ma una passione. Per meglio dire, un grande amore. Tra pochi giorni tutta l’Italia e il mondo intero acclameranno il “ciuccio paziente”.

 

Saluti cordiali,

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA).

 

 

 

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