Può un algoritmo valere più della sicurezza dei viaggiatori e dei Lavoratori? Questa è la domanda che i dipendenti dell’EAV si stanno facendo da quando l’azienda ha deciso di non far presenziare più la sera dalle guardie giurate le stazioni di Aversa Centro ed Aversa Ippodromo della linea Metropolitana Piscinola-Aversa.
I due impianti fino all’altra settimana erano regolarmente controllati dai “vigilanti”, poi la direzione aziendale ha deciso di spostarli al deposito dei treni, per utilizzarli come deterrente per i writers, che nei giorni precedenti vi si erano introdotti per vandalizzarli con le loro scritte e coi loro disegni.
I Lavoratori, ovviamente, hanno protestato vivacemente, perché il supporto delle Guardie Giurate è per loro indispensabile su impianti così vasti e su un territorio così “sensibile” come quello dell’hinterland a nord di Napoli, ma gli è stato detto che l’eventuale situazione di pericolo a cui avrebbero potuto incorrere era definita “come accettabile”, data la “valutazione del rischio” che era stata fatta e che poi l’impianto di videosorveglianza avrebbe fatto da deterrente a potenziali rapine ed aggressioni che potevano avvenire.
Restiamo basiti davanti a queste spiegazioni, perché SE è vero che le telecamere possono fare da deterrente, non capiamo perché un discorso analogo non viene fatto per il deposito dei treni dove, invece, viene ritenuta INDISPENSABILE la presenza delle Guardie Giurate.
Evidentemente, per l’EAV, la sicurezza dei propri dipendenti ha un costo inferiore a quella dei treni. Eppure gli atti di microcriminalità che accadono sono numerosi, e non solo. Non possiamo dimenticare che nel marzo del 2018, il vigilante Francesco Della Corte morì in seguito all’aggressione subita nelle immediate adiacenze della stazione di Piscinola, ma forse è passato troppo tempo da allora. Oggi certamente non è migliorata la sicurezza percepita da chi lavora ed utilizza quotidianamente quelle stazioni. Il problema quindi rimane, anzi aumenta!!