Home Cinema “Mare Fuori 3”, elogio a Cardiotrap e al suo messaggio contro l’amore...

“Mare Fuori 3”, elogio a Cardiotrap e al suo messaggio contro l’amore possessivo

1011
Cardiotrap (Domenico Cuomo) in "Mare Fuori 3".

NAPOLI – “È un’anima innocente che lotta per il bene mettendo al primo posto sempre l’altro”: sono le parole spese dall’attore partenopeo Domenico Cuomo per descrivere Cardiotrap, il personaggio di cui veste i panni nella serieTV di successo “Mare Fuori 3”. Il giovane interprete (19 anni) l’ha dichiarato durante un’intervista condotta dal QuotidianoNazionale il mese scorso. Cuomo è originario della provincia di Napoli e ha già lavorato in altre produzioni note al grande pubblico come “Gomorra La serie 3”, “L’amica geniale”, “Catch 22” di George Clooney e “Il Commissario Ricciardi”.

Raccontare la profondità di Gianni Cardiotrap non è banale. Nella pluralità delle storie raccontate in “Mare Fuori” da tre stagioni, sicuramente ogni detenuto ha una sua peculiare complessità. Nessun personaggio appare piatto e bidimensionale. Alle spalle c’è quasi sempre un trascorso che apre la finestra su una zona grigia che denuncia la fragilità e l’umanità dell’individuo. Quella stessa umanità su cui il penitenziario minorile desidera investire per inseguire il riscatto di tante giovani vite. Eppure, tra i tanti protagonisti, senz’altro Cardiotrap è il personaggio più puro. È una personalità sensibile, vittima di un sistema e delle dinamiche sociali di un contesto sociale disfunzionale con cui non desidera allinearsi.

A sinistra Cardiotrap (Domenico Cuomo) e a destra Gemma (Serena Codato) in “Mare Fuori 3”.

In tre stagioni impariamo a conoscerlo progressivamente meglio. È un adolescente finito in prigione inizialmente a causa di un episodio di criminalità di cui ha compreso l’errore. Un episodio ingigantito dalle circostanze sfortunate che gli sono costate una pena più dura. In realtà è un ragazzo che proviene da una situazione familiare di disagio in cui la madre è purtroppo vittima di frequenti violenze domestiche. Episodio dopo episodio, apprendiamo la sua grande passione per la musica. Ama scrivere e comporre canzoni. È per questo che Gianni viene chiamato da tutti Cardiotrap. Il suo personaggio spesso strizza l’occhio alla figura di Liberato, il noto cantautore napoletano dall’identità segreta. Non è casuale: in passato a lungo si è vociferato che si trattasse proprio di un detenuto dell‘IPM di Nisida. Nella fiction la musica simboleggia per Gianni un’ancora di salvezza, quella per continuare a sognare un futuro diverso, migliore. Fuori dal carcere.

Cardiotrap è un personaggio che nel tempo matura. Soprattutto è un ragazzo che riconosce grande valore all’amicizia, alla giustizia, all’onestà e in particolare all’amore. All’amore vero, quello sano che desidera il bene e il benessere della persona amata. Un amore che non ammette violenza, possesso ed egoismo. Ciò emerge dalla storia romantica che il suo personaggio intreccia con Gemma (interpretata da Serena Codato), una detenuta a lungo vittima degli abusi di un fidanzato violento e stalker. I discorsi di Cardiotrap spesso si contrappongono a quelli di Pino (Artem Tkachuck), il cui personaggio propone un adolescente non cattivo, ma sicuramente più immaturo sotto molteplici aspetti. Pino è meno riflessivo, accecato da una gelosia opprimente che lo spinge ad assumere spesso atteggiamenti da attaccabrighe.

A sinistra Cardiotrap (Domenico Cuomo) e a destra Filippo (Nicolas Maupas) nella terza stagione di “Mare Fuori”.

Cardiotrap non concepisce gabbie per l’amore. Ripudia le dinamiche nocive frequenti spesso nei primi amori più acerbi e in alcuni infelici rapporti disfunzionali in età adulta. In una serieTV seguita da tantissimi spettatori giovanissimi, Gianni diventa un punto di riferimento estremamente funzionale per educare il pubblico alla ricerca di relazioni improntate sul rispetto, sulla fiducia, sul sostegno reciproco, l’equità e una buona comunicazione. Impersona un ragazzo di coscienza, contrario alla logica della violenza e della prevaricazione. Un’anima candida che in un mondo disonesto incassa moltissimi colpi sleali, ma continua a scegliere l’onestà. Un personaggio che si spera possa diventare esempio e ispirare il pubblico per una realtà più empatica, votata alla vera giustizia e agli affetti più genuini e sani. 

Di Valentina Mazzella

 

 

 

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here