Roma – Dopo l’arresto del super ricercato Matteo Messina Denaro, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, subito ha preso provvedimenti e dichiara, “Abbiamo sospeso immediatamente il dottor Tumbarello perché sospendiamo subito chi è indagato. Era doveroso”. Cosi all’AdnKronos il Gran Maestro Stefano Bisi, alla guida del Goi, Grande Oriente d’Italia, dopo la decisione di sospendere Alfonso Tamburello, il ‘fratello’ medico trapanese indagato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro. “La notizia dell’indagine a suo carico mi ha sorpreso – sottolinea Bisi -, in ogni caso il dottor Tumbarello per ora è solo indagato e quindi si deve presumere innocente fino a condanna definitiva”.
Il Gran Maestro, poi, si sofferma su quanto affermato dall’ex procuratore aggiunto di Palermo, Teresa Principato, secondo la quale Messina Denaro ha goduto di “una rete di copertura di carattere massonico che lo ha protetto in tutto il mondo”.
Principato, che ha dato la caccia al superboss per anni, afferma di aver “trovato tracce della sua presenza attraverso le rogatorie” dalla Sicilia al Venezuela, dall’Inghilterra alla Spagna, e dunque spiega che “in Venezuela, ad esempio, c’è una larghissima, intricata, realtà massonica, e sicuramente gli ambienti frequentati da Messina Denaro, siciliani trapiantati che gestivano un negozio di mobili molto fiorente, erano massonici. In Inghilterra, la massoneria è addirittura uno status”.
La stessa Principato ha affermato anche che “un collaboratore di giustizia massone ha parlato di una loggia coperta costituita proprio da Messina Denaro che si chiamava ‘La Sicilia’. Ci sono altri esempi di logge coperte, come la ‘Scontrino’, di cui facevano parte persone di ogni livello sociale. Lo stesso si può dire per ‘La Sicilia’.
Questi suoi rapporti, ne sono convinta, lo hanno messo al riparo dal pericolo di essere rintracciato”. Affermazione che portano Bisi a chiosare: ” L’ex procuratore aggiunto Principato ha ripetuto un’ipotesi investigativa che è stata archiviata. Bisognerebbe chiedere a lei le ragioni di questo suo pensiero. In ogni caso, nel Grande Oriente d’Italia non ci sono logge coperte”.