Il rapporto Uomo/Scienza guardato e descritto non più in chiave pragmatica e tecnica, bensì in chiave filosofica ed estetica come trasformazione del sé, come mutamento, modificazione del mondo conosciuto e come estetica di questa trasformazione. E’ questo il tema di “Silicosophy”, mostra personale di Carla Viparelli, artista napoletana prolifica ed eclettica, che presenta un nuovo corpo di opere presso la Gallery Sixty29 di Los Angeles.Il titolo Silicosophy è una crasi tra i termini “Silicio” e “Filosofia”, ed esprime l’interesse dell’artista per una ricerca a metà tra Arte e Scienza, laddove il Silicio, con le sue infinite capacità di mutamento, diventa protagonista inatteso e involontario di opere d’arte, anch’esse in movimento. L’artista esplora non solo le mutazioni del minerale da un punto di vista estetico e filosofico, ma analizza il movimento, anche in senso fisico, dell’opera d’arte in sé. Quadri che dalla staticità pittorica iniziano un percorso fisico di movimento e mutazione: mondi pittorici che si animano, si intersecano e si avvicendano l’un l’altro, quasi in una danza di possibilità di bellezza. Viparelli indaga il lato estetico della scienza, l’estetica del mutamento, l’estetica del “viaggio”, della modificazione di una realtà in un’altra. Indaga la bellezza nell’atto del suo modificarsi da un “sistema” a un altro. Natura e Scienza procedono entrambe per “sistemi” che non sono meramente “corpi” di regole e procedure, bensì contengono in sé infiniti “corpi” di sistemi estetici. L’artista nel rappresentare e dare forma a quel che per gli altri è l’invisibile, richiama l’attenzione dello spettatore su quanta bellezza vi sia intorno a noi; un invito a guardare con occhi più accorti il mondo che ci circonda, a rispettare la Natura e a non darla per scontata, perché ognuna rivela e possiede infinite capacità di bellezza.Quali saranno i Futuri del mondo? Tutto è nelle mani delle generazioni a venire, tutto dipende dalla loro capacità di guardare al passato per apprendere esperienza e al futuro per progredire in armonia, per non disperdere l’immensa bellezza che si nasconde anche in un piccolo granello di sabbia.