Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “𝑵𝒂𝒑𝒐𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂: 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂, 𝒂𝒏𝒆𝒅𝒅𝒐𝒕𝒊 𝒆 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂'”.

 

Nel 1734 don Carlos di Borbone – figlio di Filippo V, re di Spagna, e di Elisabetta Farnese – riuscì a prendere possesso di Napoli, allontanando gli Austriaci che l’avevano governata dal 1707. Fu subito chiaro che quella conquista non preannunciava una ripresa del dominio spagnolo. Si affermò, infatti, una identità politica indipendente che fu riconosciuta dal Trattato di Vienna del 1738.

Nonostante l’articolazione in province della struttura territoriale statale, tutta la vita del Mezzogiorno continentale si svolgeva a Napoli ove aveva sede l’unica università del regno.

Carlo di Borbone attuò profonde riforme dettate da un evidente spirito innovatore. Come re emanò un decreto che annullava i privilegi dei baroni, istituì il Catasto generale, ristrutturò i porti e sviluppò la flotta mercantile. In occasione della rilevazione demografica (a Napoli si contavano 337.000 abitanti), la città venne divisa in dodici quartieri e vennero affissi i numeri e le targhe nelle strade.

Nel 1738 iniziarono i lavori per la Reggia di Capodimonte e, successivamente, quelli per la Reggia di Caserta. A Ferdinando Fuga fu dato l’incarico della costruzione dell’Albergo dei poveri, un enorme palazzo il cui scopo non era soltanto dare assistenza ai tanti mendicanti, ma anche quello di insegnare loro un mestiere per reinserirli nella società.

Si deve, inoltre, a Carlo di Borbone la costruzione del Teatro San Carlo, il più antico teatro dell’Opera del mondo a essere tuttora attivo. Nello stesso periodo Carlo di Borbone trasformò in parchi archeologici gli Scavi di Ercolano e Pompei.

Intanto, in Spagna, moriva Ferdinando VI di Borbone (1759). Non avendo costui figli, fu chiamato a succedergli a Madrid proprio Carlo di Borbone, il fratellastro, il quale diede la corona partenopea al figlio Ferdinando, allora minorenne, supportato dall’uomo di fiducia Bernardo Tanucci.

Nel 1799 Napoleone ordinò al generale Championnet di prendere Napoli e Ferdinando fu costretto a ripararsi in Sicilia. A Napoli fu proclamata la Repubblica Partenopea. Tuttavia, grazie al cardinale Fabrizio Ruffo, sotto la bandiera della Santa Fede, formò un’armata che, mediante una sollevazione generale, obbligò le truppe di occupazione francesi a lasciare Napoli.

 

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA).

 

 

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.