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Le sciagure di Napoli

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Benvenuti all’appuntamento con la rubrica “๐‘ต๐’‚๐’‘๐’๐’๐’Š ๐’‚๐’๐’•๐’Š๐’„๐’‚: ๐’”๐’•๐’๐’“๐’Š๐’‚, ๐’‚๐’๐’†๐’…๐’…๐’๐’•๐’Š ๐’† ๐’„๐’–๐’“๐’Š๐’๐’”๐’Š๐’•๐’‚'”.

 

La cittร  di Napoli รจ stata scenario di numerosissime calamitร  naturali. Eruzioni, terremoti, carestie, epidemie flagellarono, negli anni, la cittร  di Partenope. Partendo dal 1506, anno in cui Napoli fu colpita da una forte carestia che ridusse la cittร  alla fame, si verificรฒ, solo dopo venti anni, una epidemia di peste che provocรฒ un notevole numero di decessi.

Nel 1538 accadde una singolare eruzione nei Campi Flegrei: il mare si ritirรฒ di circa 370 metri. Il suolo si spaccรฒ nei pressi del lago di Lucrino causando la fuoriuscita di enorme quantitร  di lava e cenere fangosa. In due giorni si formรฒ un vulcano da allora detto Montenuovo, ancora esistente.

Nel 1580, proveniente dalla Lombardia, avvenne una micidiale epidemia influenzale: i “catarri” che procurarono numerosi lutti. Fu opera di un fulmine, caduto nella polveriera durante una burrasca, nel 1587, la tragica esplosione di Castel Sant’Elmo che provocรฒ la morte di centocinquanta uomini.

Nel secolo successivo i disastri furono meno ricorrenti, ma piรน letali. Dopo numerosi eventi premonitori, all’alba del 16 dicembre 1631, avvenne una forte eruzione del Vesuvio. La lava non si limitรฒ ai paesi a ridosso del vulcano, ma minacciรฒ anche il centro di Napoli.

I napoletani, terrorizzati, condussero la statua di San Gennaro in processione fino al ponte della Maddalena e qui, secondo la tradizione, il Santo salvรฒ la cittร  da una immane sciagura. Il Santo, purtroppo, non potรฉ nulla nel 1656, quando un’epidemia di peste falcidiรฒ il popolo napoletano. I morti furono piรน di duecentomila.

Dopo la peste sterminatrice, in aggiunta alle repressioni del nuovo Vicerรจ Onate, parve che la cittร  di Napoli toccasse il fondo della infelicitร  e della miseria. Eppure, proprio in quelle tragedie, รจ da rinvenire l’origine di quello che l’abate Ferdinando Galiani chiamava “Risorgimento napoletano”.

 

Saluti cordiali!ย 

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano dโ€™Arco.ย 

 

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