Benvenuti all’appuntamento con la rubrica “π΅πππππ ππππππ: ππππππ, ππππ π πππ π πππππππππ'”.
Francesco Landi nacque a Napoli il 13 ottobre 1792; a quattordici anni inizia la sua carriera militare presso la scuola Nunziatella. Re Francesco II di Borbone delle Due Sicilie lo invia a reprimere i primi moti in Sicilia il 6 maggio 1860 alla testa di tremila soldati addestrati e ben armati. L’11 maggio Garibaldi sbarca a Marsala con i suoi mille uomini ai quali si aggiungono cinquecento volontari siciliani. Landi ebbe l’ordine di andargli incontro e fermarlo a Calatafimi.
Nonostante quest’ultimo avesse a disposizione il doppio degli uomini e meglio armati, diede l’ordine di una precoce ritirata. Basta rileggere quanto scritto dagli storiografi a seguito del Garibaldi per rendersi conto di quello che avvenne a Calatafimi. ScriveΒ uno dei Mille, Cesare Abba, nel suo diario – Da Quarto al Volturno: “Γ quando pensavamo di aver perso, che ci accorgemmo di aver vinto”.
Corse la voce che Landi avesse tradito per denaro. Infatti, al ritorno a Napoli, fu sottoposto al giudizio di una commissione d’inchiesta per le sue sciagurate scelte. Non avendo prove in merito, la commissione lo ritenne innocente, ma lo costrinse all’esilio a Ischia. Ai tribunali della storia, lasciamo le giuste sentenze.
Saluti cordiali!
Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano dβArco.