L’Arcidiocesi di Napoli, accoglierà dal 13 al 15 maggio 2022 a Napoli, il laboratorio intercongregazionale di fraternità e sinodalità “Su venite e discutiamo” (Is 1,18).
“Su venite e discutiamo” ha origine nel novembre 2019 al Sermig di Torino e ha visto la partecipazione di rappresentanti di vari Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, Ordo Virginum e Istituti secolari, tutti desiderosi di camminare e discutere orientati dalla bussola della Parola di Dio.
Da qui l’idea di P. Salvatore Farì, missionario vincenziano, Docente di Teologia della vita consacrata nella sezione San Tommaso D’Aquino della Pontifica Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, già vicario episcopale per la vita consacrata, di vivere a Napoli tale evento per i consacrati e le consacrate del Sud-Italia avviando un’esperienza laboratoriale di Fraternità e di Sinodalità.
Obiettivo del laboratorio guidato dalla biblista Rosanna Virgili è approfondire e riscoprire la fraternità come dono ma anche come fatica e conquista nel contesto del dialogo comunitario, intercongregazionale e interculturale.
Approfondire e riscoprire la prossimità nella logica dello scambio sinodale, anch’esso un processo (EG 223) che va alimentato e custodito a partire dall’approfondimento biblico-teologico. Da qui, l’impegno responsabile ad essere nella Chiesa e nella Società profezia realizzata di fraternità e sinodalità.
L’attrice Lucilla Giagnoni, Don Federico Battaglia con i giovani della pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Napoli, il Missionario vincenziano P. Calogero Di Fiore con il gruppo musicale Nuova Aurora di Palermo, Francesca Villanova delle Piccole Suore della Carità, contribuiranno con le loro competenze artistiche e creative ad animare il laboratorio.
Il vescovo ausiliare di Napoli Sua Ecc. Mons. Francesco Beneduce e l’Arcivescovo Beniamino Depalma vescovo emerito di Nola presiederanno la celebrazione eucaristica che plasma e alimenta il cammino sinodale e che ci fa passare “dall’essere moltitudine all’essere comunità” (Papa Francesco).
Certamente sarà un’occasione meravigliosa per accrescere la consapevolezza che “l’azione sinodale si realizza nella comunione che forma le relazioni interpersonali”. Queste non possono essere idealizzate ma costruite in un cammino di creazione che impegna l’uomo.
Lo sappiamo, la fraternità non appare come un rapporto già dato, una situazione tranquilla, ma è una conquista lenta, difficile che suppone che i fratelli maturino attraverso le crisi per entrare in una logica di alleanza, respingendo la cupidigia. Non si è fratelli, ma si diventa!