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Fuorigrotta: realizzato l’eco-murales più grande del Sud Italia

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Eco-murales Fuorigrotta

La street art è ormai una delle più giovani e innovative forme artistiche usate negli ultimi anni. Molti sono gli artisti che sentono l’esigenza di esprimersi impiegando questo genere artistico, soprattutto per veicolare messaggi forti e di grande impatto sociale. Ne è un esempio il murales inaugurato il 25 marzo a Fuorigrotta. Quest’opera, però, non è come le altre. É infatti un eco-murales, ciò significa che ogni giorno assorbe tanto smog quanto quello prodotto da 79 auto, come rende noto Yourban2030 in un comunicato.

L’opera è dell’artista Zed1 (all’anagrafe Marco Burresi), street artist associato alla piattaforma di esposizioni itineranti denominata PalomArt, ed è stata realizzata con una vernice in grado di depurare l’aria inquinata.

La vernice utilizzata per l’opera, brevettata in Italia, si chiama Airlite e si “attiva” a contatto con la luce, trasformando gli agenti inquinanti in molecole di sale. Questo processo si chiama fotocatalisi. I minerali nella vernice, reagendo a luce solare, acqua e ossigeno, generano dei composti che, combinandosi con le sostanze inquinanti si trasformano in molecole di vari sali che si fissano poi sulla parete.

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Un eco-murales all’insegna del cambiamento

La zona scelta per il murales non è casuale. Si tratta, infatti, della scuola media Silio Italico, situata in un quartiere di Fuorigrotta che ha vissuto i danni dell’inquinamento industriale, in particolare dell’amianto. Il dirigente della scuola, Diego Rije, e tutto il personale scolastico hanno collaborato attivamente per la realizzazione dell’opera. In particolare i giovani studenti che hanno dato vita alle lampadine del cambiamento, stimolando così una riflessione collettiva intorno alle tematiche ambientali.

Il murales, promosso dalle B Corp italiane, si chiama #UnlockTheChange (Sblocca il cambiamento), come l’omonima campagna di comunicazione lanciata nel 2020 per far conoscere agli italiani il paradigma economico e culturale adottato da tutte le aziende certificate. L’obiettivo è puntare verso un modello di Stakeholder company innovativo, che supera la vecchia Shareholder company e guarda all’interesse della collettività, misurando e migliorando le performance sociali e ambientali così come gli obiettivi di profitto.

L’artista, come riportato da Ansa, ha spiegato il significato della sua opera: “L’incanto di una bambina che svela agli occhi di tutti noi un nuovo mondo possibile. Aprendo il portone del vecchio mondo inquinato alle nuove idee di sostenibilità e di economia positiva.

Quindi, l’opera vuole stimolare e ispirare i cittadini, le imprese e le istituzioni ad agire per contribuire alla transizione, ormai indispensabile, verso paradigmi economici e culturali più sostenibili e rigenerativi.

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