Draghi: “l’Italia tutta, ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese”
Stamane, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nella sala dei Baroni del Maschio Angioino, hanno firmato il «patto per Napoli», il provvedimento che prevede uno stanziamento ventennale di 1miliardo e 231 milioni di euro a fondo perduto, per ripianare il disavanzo del bilancio comunale che sfiora quasi i 5 miliardi di euro.
A riceverlo nel cortile antistante all’ingresso di Castel Nuovo, oltre al primo cittadino di Napoli, c’era il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e la Presidente del Consiglio comunale, Enza Amato.
Draghi, dopo aver ringraziato per la splendida accoglienza ricevuta, ha sottolineato che i finanziamenti pubblici sono “una condizione necessaria, non sufficiente, per il rilancio del Sud”, invitando tutti a “un salto di qualità nella gestione della spesa”. Il piano prevede, infatti, una deadline ben precisa. “Non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati, come purtroppo è accaduto in passato ad altri fondi europei”. “Dobbiamo ammettere – continua Draghi – l’esistenza di una questione meridionale’, invitando tutti a superare sterili rivendicazioni e affrontarla “con urgenza, determinazione e unità. Perché l’Italia, ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese”.
Il Patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina infatti circa il 40% delle sue risorse al Sud. “L’obiettivo del piano è colmare – ha detto il premier – i divari territoriali, ormai insopportabili. Dobbiamo saper investire su chi è stato lasciato ai margini della vita economica, in particolare sulle donne e sui giovani, le cui difficoltà a trovare un lavoro ben pagato sono allo stesso tempo una causa e una conseguenza dei ritardi di crescita del Mezzogiorno”.
“Ora finalmente libereremo risorse del bilancio per occuparci del bisogno di normalità dei cittadini” ha detto soddisfatto Manfredi, ringraziando il Capo del governo “per il segnale di forte di vicinanza formalizzato qui, con la firma al Patto per Napoli, quel sostegno concreto che era giusto dare alla città. Ora Napoli non avrà più alibi. Un sostegno che rimette la città al centro della politica nazionale ed europea”.
La firma, inizialmente programmata per febbraio e slittata per la tragedia della guerra in Ucraina, arriva in tempo massimo per il rilascio della prima tranche di 54 milioni di euro che l’Esecutivo si e’ impegnato a versare entro il 31 marzo.
Secondo l’accordo, la città deve contribuire con risorse proprie per circa un quarto del contributo annuo elargito dal Governo. Nel Piano sono infatti previste una serie di contromisure che il comune deve adottare per rimpinguare l’erario cittadino: la lotta all’evasione e la riscossione di crediti, tasse, multe e canoni non riscossi negli anni scorsi; il ritocco dell’addizionale comunale Irpef che aumenterà dello 0.1% dal 2023 e di un ulteriore 0,1 % nel 2024, lasciando esenti i redditi che oscillano tra i 12.000 euro e i 15.000; l’introduzione dal 2023 di una tassa d’imbarco di 2 euro all’aeroporto di Capodichino; la valorizzazione e alienazione del patrimonio pubblico secondo il piano definito con Invimit; la razionalizzazione delle partecipate e altri provvedimenti in via di definizione che saranno inseriti nel piano.