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Ucraina, 109 passeggini vuoti in piazza per ricordare i bambini morti sotto le bombe

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LEOPOLI – Chi muore sotto le bombe della guerra? “Nove volte su dieci i civili”: lo diceva anche Gino Strada, il chirurgo e fondatore di Emergency. Fra questi non hanno sconti nemmeno i bambini. Per raccontare questo strazio, nella città ucraina di Leopoli, è stata allora organizzata una protesta muta. In piazza Rynok sono stati stati sistemati centonove passeggini vuoti. Tutti allineati uno accanto all’altro. Il numero non è casuale: uno per ciascun bambino ucciso dall’inizio della guerra secondo l’ultimo bilancio di Kiev.

Ne danno l’annuncio le stesse autorità di Stato. Il Ministero degli Esteri ucraino ha pubblicato su Twitter una fotografia dei passeggini. Nella didascalia si legge: “Questo è il numero di bambini ucraini uccisi senza pietà dalle truppe russe dall’inizio della guerra”. Anche il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha rilasciato sui social (su Facebook nello specifico) un commento: “I passeggini simboleggiano la vita di quegli angeli che ora proteggono il cielo sopra l’Ucraina”.

I passeggini sono stati collocati proprio di fronte al media center che accoglie giornalisti da tutto il mondo. Tre cartelli gridano le condizioni della popolazione ucraina e il bombardamento del Teatro di Mariupol. Secondo la Procura Generale ucraina, accanto ai 109 i bambini uccisi dalle bombe russe, ci sarebbero in realtà anche più di 130 piccoli feriti. Dati angoscianti.

Torna alla mente proprio una citazione di Fedor Dostoevskij (sì, lo stesso che la Bicocca di Milano voleva censurare): “E se la sofferenza dei bambini servisse a raggiungere la somma delle sofferenze necessaria all’acquisto della verità, allora io dichiaro in anticipo che la verità tutta non vale un prezzo così alto”.

Di Valentina Mazzella 

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