La protesta per ricordare i due studenti morti mentre svolgevano un tirocinio nell’ambito del modello didattico alternanza scuola lavoro
Stamane tre giovani davanti alla sede del Partito Democratico in Via Santa Brigida, vestiti con tute da operai, si sono spogliati e poi si sono cosparsi di vernice rossa. La manifestazione promossa da Sac (Studenti autorganizzati campani), ex Opg occupato e Potere al Popolo per protestare contro l’alternanza scuola lavoro e per ricordare la morte di Lorenzo Parelli, vittima di un incidente sul lavoro durante il suo ultimo giorno di tirocinio e di Giuseppe Lenoci, deceduto in un incidente stradale mentre svolgeva uno stage. Uno striscione riporta la scritta “C’at accis! (Ci avete ucciso). Le nostre mani sono sporche del vostro sangue”. In particolare i manifestanti sono contro l’alternanza scuola-lavoro che “abitua la società a un modello di sfruttamento nel mondo del lavoro”, afferma uno dei manifestanti. “Siamo qui perché il Pd, autore della legge sulla ‘Buona scuola’ ha le mani sporche del sangue dei due ragazzi, Lorenzo e Giuseppe”, dicono i portavoce della iniziativa.
A protestare oggi sono gli studenti di tutte le principali piazze d’Italia. A Napoli in particolare, sono previsti due cortei, uno da piazza del Gesù e il secondo da piazza Garibaldi che sfileranno fino alla sede dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, organizzati da Coordinamento Kaos, Unione degli studenti Napoli, Studenti autonomi napoletani, Coordinamento studenti flegrei e Fronte della gioventù comunista.
“Il Pd – dice lo studente Michele Maddaluno – è uno dei tanti partiti che siede in Parlamento e negli scorsi anni è stato tra i principali responsabili dell’approvazione di manovre come l’alternanza scuola lavoro, la Buona scuola. Stamattina siamo in piazza per chiedere giustizia per Lorenzo, per una scuola più vivibile, per una scuola che abbia l’identità di scuola, che sia spazio di socialità e condivisione. Il Pd si è dimostrato per quello che è, una forza politica che porge la mano agli imprenditori, non agli studenti”.