È possibile essere tristi nel periodo delle feste? Persino nel giorno di Natale? Quello che per antonomasia viene considerato dalla maggioranza “il più felice dell’anno”? La risposto non tarda ad arrivare: sì, certo. A molti potrebbe apparire bizzarro perché nell’immaginario collettivo le luci, i colori, i profumi, le decorazioni e le canzoni natalizie creano un’atmosfera magica grazie alla quale sembra quasi inevitabile non crogiolarsi nella gioia. Eppure l’immagine festosa proposta comunemente dai film non corrisponde necessariamente per tutti alla realtà. Non pochi sono infatti coloro che non si sentirebbero del tutto a proprio agio nel clima a festa. Sempre più frequenti sono delle sensazioni di malinconia, ansia, abbandono o fastidio che pervadono molte persone nel periodo conclusivo dell’anno. Gli psicologi chiamano il fenomeno “la tristezza del Natale”, “Christmas Blues” oppure “Holiday Blues”. In qualche caso può essere così forte da ricordare addirittura i sintomi della depressione. Si verifica perché nel clima di caloroso entusiasmo delle feste può capitare di sentirsi, in un certo qual modo, “obbligati” a provare e a manifestare delle emozioni di gaudio senza condividerle in maniera autentica dentro di sé. Ciò indurrebbe le persone a sentirsi intimamente inadeguate. Non meno scontati sono altri aspetti capaci di inficiare la serenità personale, ad esempio una profonda nostalgia capace di far riaffiorare nella memoria momenti spensierati del passato. Magari ricordi dell’infanzia o della giovinezza, quando molti cari erano ancora vivi per condividere le feste insieme.
A Natale ogni assenza diventa un macigno, viene percepita come una ferita più profonda. Si tratta del resto dei giorni in cui chiunque vorrebbe essere circondato dai propri affetti. Per altri incidono lo stress dei preparativi per il cenone, la corsa ai regali, la frenesia degli addobbi. E se tutto ciò non bastasse, Capodanno non inaugura soltanto un nuovo anno. Emblematicamente rappresenta anche un nuovo inizio. Le settimane precedenti si trasformano in una fase di meditazione e di bilancio in cui le persone stimano i traguardi e i fallimenti che hanno collezionato negli ultimi dodici mesi. Ciò può compromettere rapidamente l’autostima e il buonumore se si covano dei rimorsi, delle insoddisfazioni o si cede alla tentazione di paragonare la propria vita a quella degli altri. Nella mente continuano pertanto ad affollarsi pensieri negativi e nocivi. Ma c’è un modo per sfuggire a tutto questo? In teoria sì. Gli esperti consigliano caldamente di vivere queste settimane di dicembre “senza costringersi”, senza imporsi le convenzioni. Non bisogna trasformarsi subito in una sorta di Grinch, ma è importante seguire i propri desideri piuttosto che le aspettative della società. Anche se questo significasse non guardare le tradizionali commedie natalizie in TV o addobbare un abete sintetico in salotto. Verranno in futuro nuovi Natali – si spera – in cui l’umore sarà migliore: Natali in cui, in maniera naturale, le decorazioni e le luci saranno più apprezzate perché accolte nello stato d’animo favorevole.
Di Valentina Mazzella