Se il gioco si fa duro, Stefano Maria Cuomo, dirigente nazionale del Partito Liberale Europeo non si tira indietro e non lo manda a dire.
La tangenziale: una concessione che doveva durare 33 anni e sono passati quasi 50 anni. Oltre 100 milioni di euro che potrebbero e potevano entrare nelle casse della Città, invece?Invece, dalla ex giunta Bassolino, poi Iervolino ed infine De Magistris, i napoletani si sono sentiti esclusi ancora una volta di un loro diritto.100 milioni di euro, tanto intasca la società dal pedaggio che impone al casello ad oltre 300mila automobilisti che in media, quotidianamente, attraversano gli oltre 21 km di asfalto che si arrampicano sulle colline di Capodimonte, Camaldoli e del Vomero per poi arrivare nella zona Flegrea fino a Pozzuoli. Indipendentemente dal tratto di percorrenza, tutti devono versare l’obolo, una sorta di tributo feudale, unico caso in Italia e forse in Europa e Cuomo sostiene, a ragion veduta: “E’ gratis percorrere il Grande Raccordo Anulare di Roma, così come il grande asse viario che collega la periferia di Parigi. La nostra Tangenziale è considerata come il “Pozzo di San Gennaro” contro noi stessi. La gestione degli ultimi tre sindaci è stata fallimentare e gli stessi, sono andati contro l’amministrazione. La cifra del pedaggio è lievitata sempre di più nel corso degli anni, partendo dalle 300 lire del vecchio conio all’euro attuale – divertitevi a trovare la percentuale” – ironizza il dirigente PLE.
Ma cosa autorizza questa “gabella”? Una convenzione tra ANAS e società di gestione, un patto siglato nel 1972 e rinnovato puntualmente ad ogni scadenza.
Cuomo racconta anche la storia per chi lo avesse dimenticato o mai saputo: “la gabella è un retaggio che ci portiamo avanti, mai cancellato che risale alla costruzione dell’infrastruttura negli anni Settanta. Per la prima volta si realizza una grande opera in Project financing (70% IRI, 15% SME e 15% Banco di Napoli) con capitali tutti privati e senza che il contribuente (quindi lo Stato) ci mettesse nulla. Gli investimenti furono ingenti e questo fu il motivo che si decise un “versamento a tempo” del pedaggio. La convenzione aveva un drastico limite temporale di 33 anni (ne sono passati 50 e si paga ancora).
Tra lavori di manutenzione e di installazione delle telecamere finora il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Tangenziale S.p.A., hanno trovato sempre una buona ragione per imporre agli automobilisti napoletani l’iniqua gabella e rinnovare la convenzione escludendo, ovviamente, l’amministrazione Comunale.
La Tangenziale deve essere liberalizzata, tornare nella gestione del Demanio ed essere gratuita e questa sarà una battaglia che noi Liberali porteremo nel Palazzo.