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Martino Mora, tra gli uomini di riferimento della Controrivoluzione Cattolica, il filosofo controcorrente

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Il concetto di postdemocrazia si riferisce ad un neologismo coniato dal sociologo Colin Crouch che descrive un progressivo  sviluppo in senso oligarchico delle democrazie occidentali che pur mantenendo intatte le forme rappresentative si svuotano nella possibilità  di esprimere una reale partecipazione pluralista. Una espressione di tale fenomeno è il cosi detto “politicamente corretto” ovvero una modalità della omologazione mondialista tesa a definire orwelianamente il modo di pensare, agire ed esprimersi dei popoli verso un unicum liberale, liberista in economia e liberal sul piano socio-culturale. Proprio contro  questa sovrastruttura progressista del finance-capitalismo  il saggio “Abbattere gli idoli contemporanei, non moriremo Liberal” di Martino Mora sembra dare la giusta lettura. Milanese  e professore di storia e filosofia, Martino Mora appartiene alla migliore scuola controrivoluzionaria Cattolica aperta alla cultura delle nuove sintesi  ed è uno dei più interessanti pensatori emergenti.  Affronta nel suo ultimo scritto tematiche molto interessanti: “Christianitas contro Atlantismo; Fede contro Ecumenismo; Patria contro Stato; Metafisica contro Tecnica; Amore contro Buonismo.” così è recensito “…Perché Sovversione e Capitale, alleandosi, hanno generato mostri!

Quanto stiamo vivendo oggi, infatti, uno scontro culturale tra chi vuole vivere una realtà che sia un caleidoscopio di Culture e chi, invece, spinge per una cultura unica dominata dal consumo e dal concetto dell’Homo Economicus rappresentato da colui che organizza la sua esistenza sul solo interesse personale ed economico. Ci si para davanti uno scontro tra modi di fare: c’è chi crede nelle reti e nella cooperazione e chi invece nello sterile individualismo edonista. Martino Mora è stato al centro di pesanti critiche a proposito delle sue posizioni sul futuro vice-presidente Kamala Harris.

Sono stato oggetto di un improvvisato processo alle mie convinzioni. Ho ricevuto attacchi personali – in maniera scomposta, pesantemente offensiva  e  denigratoria che mi riservo di valutare sul piano legale – per convinzioni che ho espresso sulla mia pagina facebook.” Come lui stesso afferma “Si è censurati il docente e il cittadino nella libera espressione delle sue convinzioni. E’ ora di dire: “Basta!” al politicamente corretto del  Pensiero Unico.

Martino Mora, esponente emergente del Pensiero della Controrivoluzione Cattolica, ritiene che quando si permette che parole riprese dalla psichiatria, come “fobia”,  infestino  il linguaggio del dibattito civile , lo sbocco conseguente è  proporre l’internamento psichiatrico per chi contesta l’ideologia dominante.

Alla domanda: “Chi sono infatti gli “xeno-fobi”, gli” omo-fobi”, gli “euro-fobi”? Casi da trattare clinicamente?

La risposta sembra essere logica nella sua fisiologica: la “fobia”, che nel linguaggio psichiatrico significa paura esagerata e irrazionale di qualcosa, va curata come una malattia.

E se l’approccio tipico di questi tempi sia funzionale al Pensiero Unico politicamente corretto? Sarebbe, forse più opportuno, utilizzare toni più morbidi e tornare alla comprensione razionale dell’ordine  naturale e della realtà vera?

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