Dg Desmon: “Dall’Italia, nessuno ci ha ancora chiamato”.
Arriva da Nusco (AV) la tecnologia all’avanguardia che consente il trasporto e lo stoccaggio in perfetto stato di farmaci e vaccini come quello della BioNTech-Pfizer, a temperature comprese tra i -60 e -86 gradi .
La Desmon, l’azienda campana partner del gruppo statunitense The Middleby Corp, produce da anni per il mercato Usa attrezzature d’eccellenza della catena del freddo, per il settore medicale e il settore Food Ho.re.ca.
“L’azienda – dice il direttore generale Federica Vozzella – da mesi lavora a questo progetto. A fine maggio, inizi giugno siamo stati allertati da Pfizer per la distribuzione e lo stoccaggio del vaccino anti Covid Sars 2, che ha una gestione logistica complessa, perché richiede una temperatura costante di refrigerazione di –70 gradi“.
“Attualmente – spiega il Dg – non esiste sul mercato alcun sistema di trasporto che garantisca una temperatura costante per tutto il percorso, capace di generare freddo anche unplugged. Noi – continua – stavamo già lavorando da tempo a un progetto analogo con il C.N.R, per la conservazione e lo stoccaggio del pesce in navigazione. Quando siamo stati contattati dalla Pfizer, abbiamo riconvertito il progetto, portandolo alla temperatura richiesta per il trasporto del vaccino”.
La produzione degli Ult, questo il nome del super frigo, è terminata, “il prototipo è già pronto, stiamo solo aspettando i risultati del test, perché essendo un prodotto particolare, richiede validazioni molto rigorose, per evitare problematiche di ogni genere. Per lo stoccaggio, invece, abbiamo un altro sistema specifico che garantisce temperature di oltre – 75°”.
Ogni impianto refrigerante è studiato in base alle caratteristiche e dimensioni del packaging fornite dalla Pfizer, ed ha una capienza di circa 180.000 unità di vaccini. “Con 100 di queste nostre attrezzature – afferma Vozzella – si risolve la prima fase della distribuzione dei vaccini negli Stati Uniti”.
Il vaccino BioNTech-Pfizer, in attesa dell’approvazione dalla FDA, gia’ da metà dicembre potrebbe essere disponibile per il mercato statunitense, dove inizialmente si prevede una distribuzione di circa 25 milioni di dosi per 12,5 milioni di persone (su 330 milioni).
Per l’Europa, l’Ue ha raggiunto un accordo con BioNTech-Pfizer, per l’acquisto di 200 milioni di dosi, con un’opzione per ulteriori 100 milioni, con un costo per dose di circa 19,50 dollari ( fonte Reuters). L’Italia avrà accesso ad almeno il 13,51% di dosi riservate all’Ue. “La ripartizione – spiegano dalla Commissione Ue – avviene sulla base della popolazione di ciascun Stato membro rispetto al totale degli abitanti dell’Ue”
Intanto Domenico Arcuri, responsabile del piano di distribuzione dei vaccini anti Covid, fa sapere che, in Italia a fine gennaio 2021, arriveranno circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone e che saranno distribuite direttamente agli ospedali e alle Rsu, “i principali canali di contagio e diffusione del virus”, si legge nella bozza del Piano di distribuzione del vaccino presentato da Arcuri ai Presidenti delle Regioni. Per una vaccinazione piu’ estesa, dovremo attendere la primavera del 2021.
“Abbiamo avuto richieste da Arabia Saudita, Francia e altri Paesi europei – conferma Vozzella – che stanno iniziando a porsi il problema su come organizzare la distribuzione dei vaccini, ma dall’Italia nessuno ci ha ancora contattato. Ancora non sappiano come il Governo intenda organizzarsi. Di certo, prima o poi, anche l’Italia dovrà farlo, acquistando le attrezzature adatte. Non potranno gestire la distribuzione in maniera diversa”.