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PATRIMONIO CULTURALE E DEMOCRAZIA

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BACOLI – Partecipazione ed interesse al convegno  Patrimonio Culturale, Democrazia Quale Futuro – . Mercoledì 27 maggio nella villa Cerillo a Bacoli si  è svolto un incontro-confronto  organizzato dalle associazioni “ Il Diario del Viaggiatore” e Dicearchia, con la partecipazione dell Professore Storico dell’arte  Tomaso
Montanari, e la funzionaria alla Soprintendenza  ai beni archeologici  Costanza Gialanella. Apre l’incontro,  Angela Schiavone Presidente dell’associazione Il Diario del Viaggiatore  che condividendo il pensiero rivoluzionario culturale di T. Montanari ma anche di denuncia  nei confronti dello Stato  ha invitato il professore a visitare l’area flegrea. ricordando, in  “Privati del Patrimonio”   come negli ultimi anni inconsapevolmente i cittadini sembrano stiano pian piano   perdendo potere nei confronti   del   patrimonio culturale a discapito della democrazia. E che a tal riguardo un gioco predominante occupa la politica, che dovrebbe interagire con la Soprintendenza  preposta alla tutela. Segue  l’assessore uscente  ai beni culturali e all’istruzione  di Bacoli , Flavia Guardascione,  che pone una polemica sul termine  “volano” tanto utilizzato per lo sviluppo dalla fruizione dei beni culturali .  “Sono archeologa e prima della fruizione e  valorizzazione, viene la tutela , nel senso che se non siamo in grado di conservare i monumenti    in cui abbiamo ricostruito la storia, dobbiamo  astenerci da nuovi scavi e utilizzare i beni già riportati in luce dai farli diventare un veicolo di comunicazione senza mai  pensare di sfruttarli  per fini economici.. Dobbiamo trovare un compromesso storico tra la tutela e la valorizzazione. Il Professore  afferma l’importanza del ritrovare il senso vero del valore del bene culturale da un’ introduzione di Giuseppe Maddaluno, associazione Dicearchia  ponendo una domanda  dalla chiusura del penultimo  libro” Le pietre e il popolo  “  Se le nostre città d’arte ritornano ad essere governate dai cittadini per i cittadini possono ancora ritornare a svolgere  quel ruolo plurisecolare la cui missione principale quella di  fornire un modello culturale  alternativo al mercato. Le nostre città non servono a trasformarci in turisti ma  a farci cittadini sovrani e a farci tutti uguali.  E’ ancora possibile? Questo dipende da noi … cosa possiamo fare, forse abbiamo bisogno di una scossa? Dobbiamo svegliarci? T.Montanari:  Il punto fondamentale è ritrovare il senso vero del patrimonio culturale. Ricordarci che nonostante l’impegno dei nostri padri che hanno tentato di devastare il nostro paesaggio questo territorio è stranamente civile, capace di produrre civiltà, umanità. C’è  bisogno che lo Stato ritorni a considerare importante il finanziamento alla cultura. Durante la guerra  quando Londra era massacrata dai bombardamenti dei nazisti si vide tagliare i fondi per il teatro la danza per finanziare le contraeree.  Churchill rispose: bene  e allora per cosa stiamo combattendo? se ci stiamo imbarbarendo da soli . L’idea che mantenere questo non sia un lusso ma è una necessità è un idea radicata nel nostro paese. Nel 46’ l’Italia   è stata lungimirante ed ha realizzato l’articolo 9. Non c’è l’ha nessuno altro paese al mondo,  L’Italia comprese che la ricchezza civile poteva contare anche sul patrimonio culturale. Intanto oggi  spende meno della metà di quello che spendono gli altri paesi.  In-Francia  in Germania in Inghilterra si spende due o tre volte tanto. “In Italia il patrimonio culturale non è solo  nei musei . Negli Stati Uniti ed  in Inghilterra le opere d’arte sono  quasi sempre isolate nei musei  , ma qui il patrimonio il paesaggio storico artistico   della nazione italiana sono il tessuto in cui si svolge la nostra vita  quotidiana  la gran maggioranza dei cittadini italiani vive in luoghi di cultura.  Le città d’arte possono ancora fornire un modello di vita alternativa al mercato, permettere una fecondazione reciproca di classi diverse, le nostre città non servono a farci turisti ma a   farci cittadini” Il professore ha poi ricordato, che i servizi aggiuntivi previsti dalla legge Ronckey , (dalle  caffetterie e bookshop)  invece , è stato fagocitato  l’intero sistema museale. Sono nati oligopoli di pochi concessionari con importanti connessioni politiche ( Civita presieduta da Gianni Letta, Electa da Silvio Berlusconi) con una produzione culturale di infima qualità e con non pochi danni al patrimonio, la peggiore delle economie di rendita. Decisivo anche l’intervento della funzionaria nell’area flegrea Costanza Gialanella che ha descritto un quadro piuttosto negativo per le soprintendenze con l’accorpamento ad un unico ufficio a Salerno in tutta la Regione, e con l’obbligo dei musei di riuscire a  totalizzare un minimo di incassi, pena la chiusura. Tra il pubblico sono state rivolte anche domande ai relatori, nello specifico, il progetto “Percorso Archeologico Rione Terra” un protocollo d’intesa tra il Comune di Pozzuoli e la Soprintendenza Archeologica  per la richiesta di 250 mila euro  presentato a marzo  da parte del Comune di Pozzuoli a cui la Regione Campania  ancora non si è pronunciata  sull’approvazione rinviandola al dopo elezioni.

di Gabriella Romano

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