Napoli La parola harakiri, ormai di uso comune, significa in senso figurato: grave danno che si reca a sé stessi per sconsideratezza o temerarietà.
E’quello che fa sistematicamente il Napoli.
Si è partiti con Koulibaly a Torino contro la Juventus e si è chiuso contro la Lazio con il disastro in compartecipazione tra Ospina e Di Lorenzo.
Pazzesco.
Il Napoli ha perso un’altra partita. Ma questa volta meritava di vincere.
Primo tempo con gli azzurri guardinghi che non si espongono più di tanto ma tengono bene il campo, non rischiando praticamente quasi nulla per uno 0-0 più che giusto.
Nella ripresa invece dominio partenopeo, con il Napoli padrone del centrocampo e vicinissimo al gol almeno in tre occasioni.
Lazio mai pericolosa e in costante sofferenza.
Poi il pasticcio e vittoria biancoceleste.
Ma è stato un ottimo Napoli.
Gioco, copertura del campo, gamba. Una delle migliori partite di quest’anno.
In verità degli otto tempi giocati sinora dal Napoli di Gattuso, sette sono stati di buon livello.
Solo la prima frazione di Sassuolo è stata spaventosa per i partenopei. Ma con Parma, Inter e Lazio non meritavano di perdere.
Due gol al Parma regalati: erroraccio di Koulibaly che poi scivola e Kulusevski che va in porta incontrastato. Stessa cosa sul secondo gol quando a scivolare e Zielinski.
Col Sassuolo sbaglia Meret ma il Napoli la ribalta.
Ed ecco lo show con l’Inter: scivola Di Lorenzo e Lukaku va in porta; Meret non impeccabile sulla bomba del belga e 2-0; Manolas in scivolata aggiusta la palla a Lautaro per il terzo gol.
L’ultima partita invece vede Ospina andare in giro per l’area di rigore palla al piede, cascare sotto la pressione di Immobile che calcia e Di Lorenzo, ben posizionato sulla linea di porta, che fa un autogol stile Koulibaly – Juventus.
Ma c’è fiducia.
Innanzitutto il Napoli sta giocando e correndo. Sembra nuovamente avere un senso come squadra. E sembra soprattutto seguire un Gattuso che vive i match ad altissima intensità.
Poi ha ai box praticamente mezza squadra che rientrerà in questi giorni.
In più la società ha fatto il suo prendendo Demme e Lobotka, due ottimi mediani, che valorizzeranno anche i compagni di reparto.
Insomma il girone di andata è stato da dimenticare.
Ma i presupposti per un grande girone di ritorno ci sono tutti.