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Il Napoli è già in ritardo

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di Mario Civitaquale

Napoli Incredibile. Ma è così.

E come si suol dire in casi come questo: “e anche oggi per Lobotka si chiude domani”.

Il Napoli a due giorni dalla sfida con l’Inter e ad una settimana dal match con la Lazio, non ha ancora acquistato il regista.

Un ruolo scoperto da agosto, una emergenza che parte da settembre.

Circa tre mesi. E ancora nulla.

Come si è già avuto modo di scrivere e come è evidente praticamente a chiunque, i problemi del Napoli sono nati da lì.

Assenza di un mediano con caratteristiche più difensive e quindi assenza di filtro per la linea difensiva. Assenza di filtro per la linea difensiva e una marea di gol subiti. Una marea di gol subiti e la mancanza di risultati. La mancanza di risultati e il ritiro. Il ritiro e l’ammutinamento. L’ammutinamento e la rottura. La rottura e l’esonero.

Certo in questa serie di eventi hanno inciso di volta in volta anche altre cause collaterali e conseguenziali. Ma si ha la sensazione che con il ruolo coperto a centrocampo, forse, la catastrofe in campionato si poteva evitare.

Campionato dove il Napoli è a metà classifica…

Anche altre due squadre, con obiettivi diversi, hanno avuto un inizio di campionato terrificante cambiando, come il Napoli, guida tecnica.

Il Genoa, invischiato nella lotta per non retrocedere, e il Milan, che ha addirittura tre punti in meno del Napoli ma non le stesse ambizioni.

Ed ecco che il primo giorno di mercato i liguri prendono Behrami, Perin e Destro mentre i rossoneri annunciano Ibrahimovic.

Il Napoli invece attende ancora Lobotka, per circa due milioni di differenza tra domanda e offerta, sperando che il Celta Vigo (attenzione non Real, Barcellona, Bayern o City), squadra spagnola in piena lotta per non retrocedere, abbassi le pretese.

E con in tasca già l’accordo col calciatore che spinge per la cessione.

La Juve in una notte ha chiuso Kulusevski per giugno!

E allora delle due l’una.

O Giuntoli e De Laurentiis hanno in mano un altro calciatore non troppo convinti di Lobotka. Oppure, come sempre, stanno tirando la corda, fermi sulle proprie posizioni, come con James Rodriguez.

Ma con una classifica pessima e la prima e la terza da affrontare in una settimana c’è poco da aspettare.

Ci si augura che gli azzurri, che finora senza filtro in mediana hanno preso valanghe di contropiedi e di gol, riescano con Inter e Lazio ad invertire il trend a prescindere dal mediano.

Ma se così non fosse, al tavolo dei colpevoli di questo disastro, Carlo Ancelotti non sarebbe più solo.

 

 

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