Napoli – l’appuntamento con la qualificazione agli ottavi di Champions è rinviato, ma il passaggio del turno resta ampiamente alla portata del Napoli. Non è arrivata la vittoria nella serata con il Salisburgo, ma tanti buoni segnali per Ancelotti che ha visto una discreta reazione dopo il brutto ko di Roma. Sicuramente bisognerà ritrovare al più presto la confidenza con il gol per risalire anche in campionato: questa squadra crea tantissimo ma concretizza poco (anche stavolta due pali). Basterà una settimana di ritiro “costruttivo” (come lo ha definito De Laurentiis) per risolvere i problemi? Solo il tempo potrà dirlo. Intanto si è rivisto a buoni livelli Lozano (primo gol al San Paolo per lui), da ora in avanti potrà essere un vero nuovo acquisto.
Il disegno tattico di Ancelotti è lo stesso dell’andata, con la coppia di attaccanti veloci Mertens e Lozano per mettere in difficoltà la difesa del Salisburgo che invece parte molto accorto, con una difesa a cinque. La partita si mette anche sugli stessi binari di due settimane fa, con un ritmo da capogiro che porta a creare occasioni a ripetizione. Quelle che costruisce il Napoli sono tante e clamorose per tutto il primo tempo: in avvio Insigne quasi costringe all’autogol Onguenè(protagonista già di un’autorete al San Paolo l’anno scorso), poi Zielinski spara incredibilmente alto dall’altezza del dischetto. Il Salisburgo non si scompone e, dopo un’occasione per lo stesso Onguenè di testa, passa in vantaggio: Koulibalyentra inutilmente in tackle in area su Hwang e lo affossa, dal dischetto Haalandinsacca il suo settimo gol nelle prime quattro partite in Champions, decisamente non male per un attaccante di 19 anni alla sua prima esperienza nella massima competizione europea.
Il San Paolo è gelato, ma il Napoli non perde la testa: Callejon colpisce un palo interno da due passi di testa, Insigne manca una deviazione vincente in allungo solo davanti al portiere, Lozano si vede deviare in angolo un bel destro a giro, ancora Insigne manda alle stelle un tiro dall’altezza del dischetto, Maksimovic e Koulibaly non sono precisi di testa su angolo, Fabian Ruiz spedisce alto da fuori. La porta del Salisburgo sembra stregata come quella dell’Olimpico, ma poi prima dell’intervallo arriva il gol liberazione di Lozano, che con la sua prima rete in Champions in azzurro ristabilisce una parità più che meritata, anche se il Napolicorre ancora rischi incredibili con marcature troppo molli sui calci piazzati.
Mario Rui è costretto a lasciar il campo all’intervallo, a sinistra entra Luperto. Cambia un uomo e anche il modulo il Salisburgo, con Mwapu al posto di Pongracicsi passa al 4-4-2 che dà più equilibrio al centrocampo e consente subito a Minamino di rendersi pericoloso. E’ il Napoli però a continuare a creare le occasioni più importanti, con Lozano (alto da fuori), Mertens (diagonale parato) e Di Lorenzo (colpo di testa alto). Insigne è uno dei più intraprendenti del Napoli e ci prova a ripetizione con il suo destro a giro, che in una occasione si stampa anche sulla traversa (già 13 i pali azzurri in questo avvio di stagione, 9 in campionato e 5 in Europa). Con Milik e Llorente nel finale al posto di Mertens e Lozano, Ancelottile prova tutte fino alla fine ma due volte lo spagnolo di testa non è fortunato, mentre il polacco non è preciso con un sinistro dal limite. Il Napoli si accontenta alla fine del pareggio, viene superato in classifica dal Liverpool e rinvia il discorso qualificazione, che resta ampiamente alla portata: basterà battere il Genk nell’ultima partita al San Paolo.