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Malattie rare, a Napoli il simposio internazionale

Coinvolti oltre 150 ricercatori da Ue, Cina, Canada, Usa e Australia

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NAPOLI – L’International Kv7 Symposium è l’importante manifestazione scientifica che si terrà al Centro Congressi dell’Università Federico II di Napoli (via Partenope, 36) fino al 14 settembre e che riunisce ricercatori e clinici di spicco a livello mondiale che studiano alcuni dei più importanti processi coinvolti nel funzionamento del sistema nervoso, del cuore e della muscolatura nell’uomo.

L’acronimo “Kv7” nel titolo del Symposium fa riferimento ad una famiglia di geni le cui alterazioni possono causare malattie quali aritmie, epilessie, ritardo dello sviluppo neurocognitivo, autismo, e sordità. Le malattie associate ai geni Kv7 rientrano tra le malattie rare, ovvero interessano meno di 5 persone su 10.000 e si manifestano nel 70% dei casi in bambini con meno di 5 anni di età, e possono determinare gravi disabilità con alti costi sociali e sanitari.

L’International Kv7 Symposium, organizzato da Maurizio Taglialatela, professore ordinario di Farmacologia nel Dipartimento di Neuroscienze e Coordinatore del Dottorato di Neuroscienze della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e che da anni si occupa dello studio delle epilessie genetiche associate a mutazioni nei geni Kv7, insieme ad Iain Greenwood, Professore di Farmacologia Vascolare dell’Institute of Molecular and Clinical Sciences dell’Università St George’s di Londra, vedrà la partecipazione di oltre 150 ricercatori provenienti da circa 15 nazioni Europee e extra-Europee, tra cui Stati Uniti, Canada, Cina, Israele e Australia.

Il programma scientifico si articolerà in 3 giorni nei quali si terranno circa 80 comunicazioni – tra letture Magistrali, Simposi e presentazioni – curate dai vari ricercatori  che si concentreranno sulle ultime attività di ricerca svolte.

Tra i relatori si segnalano David Brown, professore di Farmacologia all’University College di Londra e già Presidente della Società inglese di Farmacologia, che per primo ha identificato la funzione dei geni Kv7 nelle cellule del sistema nervoso, Bernard Attali, professore di Fisiologia alla Facoltà di Medicina dell’Università di Tel Aviv, il cui lavoro ha contribuito alla comprensione della struttura molecolare dei geni Kv7, e Silvia Priori, professoressa di Cardiologia all’Università di Pavia e già presidente della Società Europea del Ritmo Cardiaco, una tra i massimi esperti mondiali di aritmie cardiache.

Particolare attenzione verrà dedicata all’esposizione di risultati di giovani ricercatori, tra i quali molti della Federico II, mediante sessioni orali e posters dedicate.

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