di Mario Civitaquale
Napoli Soste per le nazionali e tempo di bilanci per le squadre di serie A.
Valutare cosa si è fatto e cosa si dovrà fare; capire se gli obiettivi di inizio stagione siano da cambiare o se si è linea con le previsioni; definire, col mercato di gennaio alle porte, su chi si può realmente contare.
Questo vale anche per il Napoli e per il condottiero Carlo Ancelotti.
Sugli obiettivi è presto per sbilanciarsi. Certo il secondo posto in campionato e le performance contro PSG e Liverpool fanno ben sperare; ma vuoi per scaramanzia vuoi per un cammino tutt’altro che semplice, è presto per dire dove arriverà questo Napoli.
Sugli “arruolabili” qualcosa inizia a trapelare.
Ancelotti si è caratterizzato, soprattutto all’inizio della stagione, per il dar fiducia a tutti, cambiando modulo e uomini.
Ad oggi tuttavia, e l’ultimo match a Marassi ne è testimone, il tecnico sembra aver trovato l’undici di fiducia: Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Hamsik, Allan, Fabian Ruiz; Callejon, Mertens, Insigne.
Di fatto solo sul terzino destro ci sono perplessità in quanto a Hysaj si alterna Maksimovic, quando c’è bisogno di fisicità, o Malcuit, se bisogna spingere.
Ma per il resto, tra cambi anticipati e panchine “consecutive”, Ancelotti sembra aver deciso.
Ebbene, se sui vari Rog, Ounas e Diawara, non ci sono particolari sorprese in quanto profili oggettivamente una spanna sotto gli altri, ciò che sciocca è l’assenza nell’ 11 di fiducia di Milik e Zielinski.
Lasciando infatti da parte Chiriches e Verdi, sul cui scarso impiego pesano gli infortuni, i due polacchi non appaiono aver convinto l’allenatore. E forse anche i tifosi.
Milik, viene da due infortuni gravi, e un po’ di tempo gli potrebbe anche essere concesso. Ma il paradosso è che il centravanti ex Ajax ha giocato meglio alla fine della scorsa stagione e all’inizio di questa che adesso, quando di fatto ha mesi in più nelle gambe.
Poco lucido sotto porta e impreciso nelle sponde. Ma soprattutto spesso assente in area.
Ma chi veramente ha deluso è Zielinski.
Attenzione il centrocampista di scuola Empoli fa sempre la sua partita sufficiente.
Ma è questo il punto.
Uno che il conservatore Sarri considerava un titolare e che l’innovatore e grandioso Ancelotti scegli a settembre come punto fisso, deve fare la differenza; uno che tutti descrivono come potenziale fenomeno, che chi lo ha allenato definisce un talento puro, non può limitarsi al 6 in pagella.
Probabile che sia il ruolo, essendo impiegato da Ancelotti come quarto di centrocampo a destra o a sinistra, mentre lui è una mezzala. Probabile che sia la testa e il carattere timido.
Ma Fabian Ruiz, più giovane e addirittura impiegato da Carletto in tutti i ruoli del centrocampo, non delude mai.
E allora va capito se i due ragazzi vanno aspettati, motivati, capiti o se a giugno bisognerà puntare su altri
Perchè il Napoli, che mira nel triennio ad essere competitivo in tutte le competizioni, non può avere 12-13 uomini di fiducia.
Perché ci può stare preferire alcuni ad altri contro PSG o Roma, ma contro Empoli e Genoa questi problemi Ancelotti non dovrebbe averli.