Napoli – Da figliol prodigo a reietto nel giro di 48 ore: come si era ampiamente intuito dalle parole (e dai gesti) di Mancini, Mario Balotelli, dopo la brutta, svogliata, partita contro la Polonia, contro il Portogallo stasera, a Lisbona alle 20.45, non dovrà nemmeno accomodarsi in panchina, ma addirittura in tribuna. Le condizioni fisiche precarie, ma anche quelle psicologiche diciamo non ottimali, devono aver convinto il c.t. che non era proprio il caso di schierarlo in questo match già decisivo.
Ma, appunto, questo si era già capito alla vigilia, nel glorioso stadio del Benfica, quando il Mancio aveva portato in conferenza Immobile, chiaro indizio della sua presenza in campo e aveva annunciato la presenza di Chiesa, voluto a furor di popolo, lui invece sì protagonista contro la Polonia. Che, per bocca del presidente della sua Federcalcio, la nostra vecchia conoscenza Boniek, non ha lesinato altre critiche a Supermario: «È sovrappeso, non dovrebbe nemmeno presentarsi in campo così, sono d’accordo con Sacchi» ha detto l’ex juventino appoggiando il tackle dell’Arrigo nazionale che ci era andato giù pesante dicendo che «il calcio è uno sport di squadra, bisogna avere poche idee ma chiare e l’intelligenza vale più dei piedi» .