di Giuseppe Musto
Napoli- A metà settembre,salvo impedimenti di sorta,sarà cantierizzata l’area della Vela Verde di Scampia per l’inizio dell’abbattimento previsto dal progetto Restart Scampia, finanziato dalla Presidenza del Consiglio nel 2016.E’ già stata individuata la ditta che, con aggiudicazione provvisoria, si occuperà dei lavori, ma le conferme arriveranno solamente dopo la pausa estiva. Successivamente si procederà con la riqualificazione della vela celeste, destinata ad ospitare provvisoriamente le famiglie dimoranti nelle altre tre vele e non assegnatarie degli ultimi 60 alloggi tra via Piero Gobetti e piazza Della Socialità (con le famiglie assegnatarie che regolarizzeranno la propria situazione tributaria saldando gli arretrati sulla Tarsu tramite un accordo con il Comune di Napoli e la società Napoli Servizi nell’arco di un Napoli quinquennio).
La preoccupazione però è tanta da quando,nei giorni scorsi si è vociferato che nel decreto Milleproroghe varato dal governo Penta-leghista è stato votato al Senato stato un emendamento che di fatto congela i fondi per in biennio alcuni piani di recupero per aree degradate del Paese, tra i quali anche Restart Scampia. Ma l’emendamento approvato – chiarisce l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo che sa seguendo in tutti i suoi passaggi il progetto di abbattimento delle Vele – interviene sui fondi per lo sviluppo e della coesione, non su quelli della Presidenza del Consiglio. Ecco perché Restart Scampia non subirà rinvii temporali.
Sull’ abbattimento della prima vela di Scampia, molto cortesemente il consigliere comunale e capogruppo di DemA al consiglio comunale di Napoli Rosario Andreozzi ha rilasciato per noi di Napolisera.it una intervista telefonica:
Consigliere Andreozzi cosa ne pensa in merito all’abbattimento della Vela Verde di Scampia?
Entro fine agosto assegneremo alle sessanta famiglie che sono alloggiate nella Vela Verde di Scampia dei nuovi alloggi secondo un programma che sarà scansionato più o meno in questo modo:entro fine agosto sarà consegnata documentazione per la regolarizzazione dei pigioni arretrati e della Tarsu;alle 60 famiglie saranno assegnate i locali a via Gobetti mentre le ulteriori 22 famiglie ancora restanti saranno transitate negli alloggi vuoti che si saranno creati nelle vele celeste,gialla e rossa.Successivamente sarà affidato il cantiere alla ditta che ha già vinto la gara d’appalto per dare il via ai lavori.
Perché sono importanti questi lavori?
Innanzitutto perché ci si muove in ordine ad una riqualificazione del territorio ma soprattutto perché quegli alloggi in cui molte famiglie vivono da quarant’anni non sono vivibili visto che furono costruiti con carpenteria pesante e all’interno fu anche utilizzato l’amianto. In più Scampia è un quartiere giovane nato all’inizio degli anni 70 e questo è il primo tentativo di riqualificazione anche delle diverse culture che spesso sono andate a scontro sfociando in vere faide.La riqualificazione è necessaria anche per sanare l’abusivismo che corrisponde ad un bisogno reale della gente che è quello di avere una casa.
Quanto è stato fondamentale l’impegno di questa amministrazione De Magistris?
Voglio precisare che se accade e sta accadendo tutto questo è stato grazie alla lotta del comitato Vele che da 35 anni cerca di garantire un alloggio a queste famiglie disagiate .La giunta De Magistris nel 2015 si è seduta con il Comitato Vele e con gli esponenti della Federico II ed hanno costruito assieme il piano di fattibilità e di riqualificazione ed ovviamente prevedendone l’abbattimento.Per finanziare l’intero piano occorrerebbero 166 milioni di euro noi oggi ne abbiamo 57 ma l’importante è comunque avviare il processo.
Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere della VIII Municipalità Claudio Di Pietro del gruppo DemA che afferma “I 60 alloggi rappresentono un altro tassello fondamentale” .
“Mettere 60 famiglie nelle case è veramente una vera risposta al territorio, da parte dell’ amministrazione guidata dal sindaco De Magistris -continua Di Pietro – L’ abbattimento non è più una chimera”