NAPOLI – Era la prova del nove per il Napoli, bisognava capire se l’esaltante vittoria in Europa League avesse dato nuovo smalto alla squadra di Benitez anche in campionato. La trasferta di Verona si presentava ostica, il Napoli alla ricerca dopo le ultime due trasferte deludenti – Palermo e Torino – e dopo lo stop in casa contro l’Inter di punti utili alla rincorsa Champions, il Verona alla ricerca invece di punti salvezza per riuscire ad allontanarsi dalla zona rossa che portava alla serie B, era la partita di chi fosse più affamato. Il Verona del tecnico Mandorlini si schierava in campo con: Benussi tra i pali; linea difensiva a 4 con Sala, Rodriguez, Moras e Pisano; centrocampo fisico con Obbadi,Tachtsidis e Halfredsson; in attacco spazio a Gomez, Toni e Jankovic. Il Napoli invece non cambia filosofia di gioco 4-2-3-1 con Andujar in porta, linea a 4 con Ghoulam Albiol, Britos e Mesto, centrocampo a due con David Lopez e Inler; i tre fantasisti dietro l’unica punta sono Mertens, Hamsik e De Guzman; in attacco a sorpresa lasciato in panchina Higuain e schierato Duvan Zapata. Gradito ritorno per gli azzurri che riabbracciano in panchina Lorenzo Insigne ritornato a disposizione del tecnico dopo il delicatissimo intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore.
Il Napoli parte male, il pallino del gioco lo ha in mano da subito la squadra di casa e il vantaggio non tarda ad arrivare, 7’minuto Juanito Gomez entra in aria in verticale e riesce a trovare Toni che si gira su Britos, frittatona di Andujar e Mesto e Toni riesce a mettere in rete praticamente a porta sguarnita. Lo stadio Bentegodi ruggisce di passione per la rete del proprio idolo. Napoli imbambolato senza idee e gioco continua a subire ripartenze e contropiedi della squadra Veronese che si rende pericolosa nelle successive azioni con Jankovic e Toni. La squadra partenopea si vede solo nella fine di primo tempo con una conclusione di testa di Mertens – un miraggio dello stesso di 3 giorni fa- che va fuori e una conclusione di Zapata deviata dalla difesa della squadra di Mandorlini. Fine primo tempo il verdetto è quello di Verona 1 Napoli 0.
Nella ripresa il Napoli riparte come aveva iniziato il primo tempo troppo timido e senza idee ed è in balia degli attacchi del Verona fin dall’inizio. 6’ minuto del secondo tempo contropiede micidiale guidato da Halfreddson che elude il tentativo in scivolata di Albiol a centrocampo dalla sinistra fa partire un cross raso terra perfetto per Toni che intanto aveva recuperato la posizione che permette all’attaccante di Frignano di marcare ancora una volta il tabellino e di portare il Verona sul 2 a 0. La reazione per gli uomini di Benitez non c’è, troppo più affamato il Verona che continua ad avere il pallino del gioco.
Il tecnico azzurro opera delle sostituzioni, fuori: De Guzman, Mesto e Hamsik per dare spazio a Callejon, Higuain e Gabbiadini e passando dal solito 4-2-3-1 al 4-2-4. Il Napoli si rende pericoloso solo in due occasioni: Una con Inler – che sarà l’unico che si salverà della trasferta in terra veronese- con gran botta da fuori aria che Benussi riesce a parare e un’altra conclusione di Gabbiadini poco fortunato che trova il palo. Nel finale di partita espulso Sala nel Verona e scintille tra Britos e Toni. La partita si conlcude quindi con il risultato di 2 a 0 per i padroni di casa che vedono allontanarsi sempre di più la zona rossa. Il Napoli è solo un lontano cugino di quello ammirato in Europa League, sconclusionato senza idee e senza un metodo di gioco. Il 4-2-3-1 tanto carico al tecnico di Liverpool in balia degli attacchi del Verona.
Sulla sedie dei colpevoli c’è sicuramente il tecnico spagnolo, che ha un vero è proprio interrogatorio da farsi. Perché lasciare Higuain in panchina proprio in questo momento? Perché provare a cambiare modulo e interpreti solo nel fine partita? Il Napoli in queste ore resta terzo aspettando l’esito della partita tra Torino e Lazio, ma c’è bisogno assolutamente di una vera e propria inversione di marcia, per restare aggrappati alla zona Champions obbiettivo assolutamente da raggiungere per trattenere i Top Player e farne arrivare di nuovi utili alla causa Napoli. C’è da stare però assolutamente attenti e vigili perché se il Napoli cammina alle spalle c’è una Lazio che vola pronta a conquistare la zona Champions ai danni della cordata De Laurentiis – Benitez.
di Simone Imparato.