Di Valentina Mazzella
ROMA – Nella sala stampa estera Luigi Di Maio, senza troppi giri di parole, commenta ancora i risultati delle ultime elezioni dichiarando ai giornalisti: “Noi non contempliamo nessuna ipotesi di governo istituzionale e di governo di tutti, gli italiani hanno votato un candidato premier, un programma e una squadra”. Poi aggiunge: “Le presidenze delle Camere non riguardano la questione del governo, non devono essere legate a dinamiche di governo, ma sono figure di garanzia che riguardano il Parlamento”. Sempre a nome di tutto il Movimento 5 stelle, spiega: “Non siamo disponibili a immaginare una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare: c’è stata una grande investitura”.
Di Maio critica inoltre il Ministro dell’Economia del Governo di Paolo Gentiloni con queste parole: “Irresponsabile il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che oggi a Bruxelles ha risposto ‘non so’ sul pericolo di instabilità. Quasi una provocazione, sembra che pensi ‘ora che vado all’opposizione avveleno i pozzì dicendo che c’è instabilità’. Tutti quanti dobbiamo avere responsabilità”. Rettifica anche la sua posizione in termini di politica estera, nonostante anni di euroscetticismo da parte di Grillo: “Non c’è da stravolgere la politica estera. Se diventerò premier, il primo viaggio non lo farò né negli Usa né in Russia, ma a Bruxelles per rappresentare le esigenze del nostro Paese che ha bisogno di difendere le proprie imprese che, per il 95 per cento, sono sotto i 15 dipendenti. L’Ue deve cominciare a tutelare il made in Italy. Credo nel dialogo ma anche nella presenza: alcuni Paesi per difendere i propri interessi hanno fino a 60 funzionari. Noi come parlamento italiano solo due, uno dei quali sta andando in pensione”.