di Mario Civitaquale
Napoli “Starò con te, e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”.
Così canta da circa tre mesi la curva B del San Paolo, e con essa tutto lo stadio.
Così cantava ieri il tifo napoletano a fine Napoli – Roma, applaudendo una delle performance peggiori del Napoli in una delle giornate più tristi “calcisticamente” parlando.
E mai come ieri le significative parole di quel core erano adatte.
Si perché il pubblico, unito, ha voluto comunicare alla squadra questo messaggio: “Noi siamo al tuo fianco nonostante questa sconfitta perché ci stia regalando gioie in un’annata straordinaria; per noi non è cambiato niente, crediamo ancora nel tricolore. Ma tu non mollare”.
La sensazione infatti è che, inconsciamente, ieri il Napoli abbia mollato.
Attenzione non mollato del tutto la corsa scudetto. Ma abbia subito in maniera importante la batosta dell’Olimpico, con il gol di Dybala al 93esimo che ha regalato i tre punti alla Juve.
Ma perché?
I bianconeri, per fatturato, qualità della rosa, forza della società, dovrebbero fare un campionato a parte e vincere lo scudetto per mera formalità.
E invece un eroico Napoli sta tenendo testa, regalando uno dei più bei campionati italiani degli ultimi anni.
Ma gli azzurri non hanno la forza della Juve, e perciò bisogna sperare in altro. E, calendario alla mano, gran parte delle speranze erano riposte nelle Lazio, bestia nera quest’anno dei piemontesi.
La Juve, senza Chiellini e Higuain, scendeva in campo all’Olimpico.
Ma all’Olimpico c’era la controfigura dei biancocelesti. Lazio spenta, verosimilmente stanca, dopo i 120 minuti giocati appena mercoledì scorso contro il Milan in Coppa Italia.
Lazio che però, nonostante tutto, reggeva per 93 minuti. Poi la perla di Dybala.
Una doccia gelata su tutti i tifosi del Napoli e, si temeva, sulla squadra che di lì a 45 minuti avrebbe affrontato la Roma al San Paolo.
E così è stato.
Una Roma di calciatori a fine carriera e con le valigie pronte, senza una precisa idea di gioco, ha avuto la meglio su un Napoli irriconoscibile, sulla sua controfigura.
Nessuno, tranne Insigne, era con la testa sul campo.
Purtroppo è l’unica spiegazione plausibile. Senza coppe e in condizione atletica buona, gli azzurri avrebbero dovuto surclassare questa Roma. E invece Dybala gli ha tagliato le gambe.
Sicuramente significativa l’assenza di Hamsik, a dir poco fondamentale in questa squadra. Ma non è abbastanza per spiegare questa prestazione.
Ed ecco allora il coro.
Napoli hai la forza per vincerle tutte e, nella partita secca, per importi sul campo della Juve, soprattutto se andrà avanti in Champions. Il supporto dei tifosi non verrà mai meno.
Ma non devi mollare.
Link foto reportage della partita: Napoli Roma 2018