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“Sei personaggi in cerca d’autore”: Pirandello tra cinema e teatro

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RECENSIONE – In occasione dei centocinquant’anni dalla nascita di Luigi Pirandello, torna sul palcoscenico “Sei personaggi in cerca d’autore”. Un capolavoro eclettico, un classico intramontabile che nel 1921 ruppe diversi schemi e ancora oggi discute la contaminazione del cinema nel teatro. Con la regia di Luca De Fusco lo spettacolo è in scena al Mercadante fino al 12 novembre.

Un’esibizione di alta qualità che deve molto soprattutto alle eccellenti interpretazioni di Gaia Aprea ed Eros Pagni. Non sono da meno le ottime performance degli altri attori: Paolo Serra, Federica Granata, Gianluca Musiu, Silvia Biancalana, Maria Chiara Cossia, Angela Pagano, Maria Basile Scarpetta, Giacinto Palmarini, Federica Sandrini, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Cresta, Enzo Turrin, Ivano Schiavi, Alessandro Balletta, Sara Guardascione e Dario Rea. Lo spettatore viene assorbito da atmosfere suggestive che giocano con i contrasti fra luci e ombre, ambienti luminosi e angoscianti scene dai toni cupi. Tenebrose come i sei personaggi in cerca d’autore che appaiono sul palcoscenico quasi con le fattezze di una nuova famiglia Adams. Sono già i costumi e il trucco, pensati per imitare epoche e mode diverse, a denunciare il dramma di cui i sei personaggi sono l’incarnazione. Ideati e abbandonati dal loro autore, cercano qualcuno disposto a rappresentare la loro storia su un palcoscenico.

Senza tuttavia rivelarsi disposti ad accettare alcune restrizioni tipiche del teatro. Non accettano di essere rappresentati da degli attori per dirne una. Propongono dialoghi inuditi, azioni contemporanee, cambi frequenti di ambientazione, primi piani: tutte peculiarità del cinema e non del teatro per i quali forse i sei personaggi non sono davvero pronti. Una scenografia ridotta al minimo che rimanda all’essenzialità della finzione in cui tutto può essere altro o immaginato. Una finzione tuttavia anomala in cui i personaggi sono più veri e reali degli attori e delle persone normali.

Di Valentina Mazzella

 

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