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Mercati finanziari 2018, scenari e rischi in Borsa per il nuovo anno

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Wall Street continua a far registrare un record storico dietro l’altro, ma sui Mercati24 finanziari è ben noto il fatto che lo scenario può cambiare da un momento all’altro, e che le correzioni delle Borse, oltre che imprevedibili, possono essere anche profonde specie se l’ascesa degli indici si registra da lungo tempo.

La piazza azionaria americana sta beneficiando delle misure che sono state varate o che intende varare il Presidente Donald Trump a partire dalla riforma fiscale, finalizzata anche al ritorno dei capitali e degli investimenti negli Stati Uniti, e passando per l’obiettivo di smantellare l’Obamacare, ovverosia la riforma sanitaria voluta fortemente da Barack Obama.

Inoltre, le politiche energetiche di Donald Trump non sono quelle ‘green’ di Barack Obama, e questo sta portando al Nyse ed al Nasdaq pure all’ascesa delle quotazioni dei titoli delle società operanti nel petrolio e nel gas. Tra gli altri settori che strizzano l’occhio al Comandante in Capo, inoltre, c’è quello della difesa e dell’aeronautica in ragione di una politica estera che, allo stesso modo, è diametralmente opposta a quella del suo predecessore.

Con Donald Trump, infatti, in meno di un anno dal suo insediamento gli Stati Uniti sono tornati a rivedere in peggio non solo i rapporti con la Corea del Nord, ma anche con Cuba e, in ultimo, pure con l’Iran per quel che riguarda gli accordi sul nucleare. Le piazze azionarie mondiali, di conseguenza, devono fare i conti con tutti questi potenziali rischi geopolitici che, tra l’altro, da alcune settimane a questa parte hanno investito pure l’Europa dopo le forti spinte indipendentiste, in Spagna, della Catalogna.

In Europa ci sono poi rischi elettorali legati all’ascesa dei partiti di destra estrema, ma anche scenari legati al mercato obbligazionario che sono ancora tutti da scoprire. Da lungo tempo, infatti, la Bce sta sostenendo il sistema bancario e finanziario europeo con il quantitative easing, ma nel 2018 non è da escludere uno stop ed un contestuale e graduale aumento dei tassi di interesse. Questo significa che i rendimenti di obbligazioni e titoli di Stato tenderanno ad aumentare con il rischio di rendere meno appetibili le azioni, ragion per cui nel 2018 i mercati finanziari potrebbero navigare sempre a vista.

Questo discorso vale ancor di più negli Stati Uniti dove già da tempo, sempre gradualmente, la Federal Reserve guidata da Janet Yellen ha adottato sul costo del denaro una politica monetaria restrittiva. In base alle previsioni correnti, la Fed a dicembre dovrebbe nuovamente rivedere verso l’alto i tassi di interesse, ed in tal caso si tratterebbe della terza manovra restrittiva del 2017.

Tale scelta dovrebbe essere giustificata con le attese di un’ulteriore espansione del ciclo economico a stelle e strisce a fronte di un’inflazione che al momento sembra essere pienamente sotto controllo. In merito la Fed stima che presto negli USA la dinamica dei prezzi al consumo si attesterà su una crescita al 2% su base annua che, per la Banca centrale americana, è il livello target, ovverosia quello che garantisce per gli USA una crescita economica sana e sostenibile.

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